Israele svegliata dall'incubo-Scud di Aldo Baquis

Israele svegliata dalnncubo-Scud ■, ■ Israele svegliata dalnncubo-Scud Corsa alla maschera antigas: erano Katjuscia sciite TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO J «Non credo che l'Iraq ci attaccherà: Saddam Hussein sa bene che il conto tra di noi è ancora aperto e che se ci coinvolgesse nelle schermaglie in corso, reagiremmo con tutta la nostra forza». Questa l'opinione, riportata ieri con grande evidenza dal quotidiano Yediot Ahronot, espressa da «un'autorevole fonte militare israeliana», mentre il paese segue con estrema attenzione non solo gli sviluppi sul terreno, ma anche le più delicate sfumature nei retorici discorsi del presidente iracheno. «Se tornerà a minacciare apertamente Israele - ha notato un commentatore - dovremo adottare misure immediate». Saddam finora è rimasto nel vago, e si è solo impegnato «a liberare la Palestina». L'ordine per gli israeliani - rilanciato quotidianamente dai portavoce militari - è di mantenere la calma e di continuare le attività normali. Le operazioni intraprese in Iraq dagli alleati, ricordano i portavoce, hanno un carattere limitato e sono comunque preannunciate con alcune ore di anticipo a Israele e ad altri Paesi della regione. Inoltre nella zona che più interessa Israele - l'Iraq occidentale, da dove due anni fa partirono i missili Scud puntati contro Tel Aviv e Haifa - non si notano adesso spostamenti di truppe o altre attività straordinarie. La tensione è però a fior di pelle. Domenica sera, mentre la televisione nazionale mostrava le immagini del bombardamento della periferia di Baghdad, nella Galilea occidentale si sono uditi tonfi ed esplosioni. Ai centralini delle stazioni della polizia sono giunte decine di telefonate di persone allarmate, persuase che Saddam aveva lanciato nuovamente i suoi Scud contro Israele. Si trattava invece di razzi Katjuscia da 122 mm., provenienti dal Libano del Sud e lanciati probabilmente da guerriglieri islamici come ritorsione per l'esr-\lsione dei 400 integralisti palestinesi. Ieri sera, dunque, in molti insediamenti della Galilea gli abitanti sono tornati a dormire nei rifugi, nel timore di una nuova nottata di ansia. Viva apprensione è stata rilevata ieri anche presso Haifa, dove la polizia ha dovuto disperdere un assembramento di persone raccoltesi presso uno dei punti di distribuzione delle maschere antigas. Forse non a caso nel pomeriggio un portavoce militare israeliano ha ufficialmente reso noto che nel corso della giornata nessuno «Scud» era partito dall'Iraq, né verso Israele, né verso l'Arabia Saudita, né verso il Kuwait. Nei Territori, invece, il clima è mutato rispetto a due anni fa. «Poveri iracheni, che presidente hanno! Saddam vuole proprio rompersi la testa...», hanno esclamato gli avventori di un emporio a Gaza, mentre la ra dio diffondeva la notizia (poi smentita) del lancio di uno Scud su Daharan. Le vie del quartiere erano tappezzate da centinaia di bandiere Palestine si, un segno di rispetto per tre giovani abitanti rimasti uccisi domenica in uno scontro con l'esercito. Aldo Baquis

Persone citate: Palestine, Saddam Hussein