Pippo, ma che cosa fai? Ora anche ilpazzo tra i sosia

Pippo, ma che cosa fai? Ora anche ilpazzo tra i sosia TIVÙ'& TIVÙ1 Pippo, ma che cosa fai? Ora anche ilpazzo tra i sosia PIPPO: deve essere un nome che porta bene, alla televisione italiana. L'altra sera erano riuniti tutti e due, Baudo e Franco, per il debutto di «Saluti e baci», il varietà di Raiuno che ha preso il posto di «Scommettiamo che?», con la compagnia del Bagaglino. Pippo Baudo faceva l'ospite d'onore, fingendo di essere Armando, suo fratello pazzo. Pippo Franco era invece il padrone di casa. Vestito patriotticamente in giacchetta a quadrettoni bianchi rossi e verdi, e poi ancora, con coerenza, camicia bianca, panciotto verde e papillon rosso, l'urlante comico si è presentato come il direttore del «Polimanicomio Italia», alle prese con un grande assortimento di matti e con la moglie, signora Leonida (Leo Gullotta in consueto «travesti»), una virago che parla siciliano e dice «sdisonorati», proprio come abbiano sentito dire, nei tg dell'altra sera, al «curtu», pure lui, fratello di Totò Riina. Il regista Pingitore, nel presentare lo spettacolo, contestava quello che avevamo I sent I stav detto a proposito di «Crème Caramel», l'omologo show della scorsa stagione, specialista in satira di regime: non solo innocua, ma anche promozionale nei confronti degli uomini politici «colpiti». Pingitore dice che loro hanno ironizzato su Craxi e Andreotti quando i due stavano sulla cresta dell'onda e nessuno osava farci battute sopra. Ironizzavano, ma non gh dicevano niente di male. Quest'anno il gruppo del Bagaglino ha moltiplicato il numero dei personaggi imitati: i classici, Andreotti, Craxi; Occhetto, De Mita; e Amato, Martinazzoli, Russo Jervolino, Segni, Bossi, Martelli (molti sono in comune con «Avanzi»); poi, con molto tempismo, Totò Riina, e Giuliano Ferrara, Gad Lerner, Saddam, Elisabetta e Carlo d'Inghilterra con Diana e Sarah. Molte imitazioni sono fisicamente perfette, Oreste Lionello è bravo: ma la grana delle battute resta qualunquista, perfettamente inserita in quell'avanspettacolo cui il varietà si ispira. L'ambientazione manicomiale, poi, offre una comoda copertura: noi li prendiamo in giro, però vi diciamo che sono tutti matti, quindi irresponsabili, poveretti: abbiatene pietà. Benissimo l'audience, quasi nove milioni di telespettatori, ammirevoli per costanza: che tra balletti, canzoni (c'era anche Manuela, sedicente figlia di Claudio Villa), imitazioni, e la fase horror rappresentata da quella povera bambina, Morgana, che usano come una scimmietta ammaestrata, era una gran barba seguire tutto fino alla fine. Si sa che, soprattutto d'inverno, qualunque cosa sbatta Raiuno in onda il sabato, in prima serata, non perde un colpo: per lo stesso motivo, quando le reti unificate mandano in contemporanea il messaggio del Presidente della Repubblica, la maggioranza degli spettatori si sintonizza sul primo. «Saluti e baci» è uno di quei programmi che si possono seguire distrattamente e riacchiappare in ogni momento, intanto che metti a letto il bambino e stiri la camicia. Come la radio, solo più noioso. Alessandra Comazzl ^1

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