Pochi riflettori per l'insediamento

Pochi riflettori per l'insediamento Stampa polemica sui faraonici festeggiamenti per l'arrivo alla Casa Bianca: «Un rito imbarazzante» Saddam oscura Clinton Pochi riflettori per l'insediamento WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE E' come se la corriera fosse andata fuori strada' e si fosse perduta in mezzo alle colline dello Shenandoah Park, deragliata dalle immagini televisive delle bombe che cadevano su Baghdad. Bill Clinton aveva immaginato il suo precoce e spettacolare arrivo nella capitale a bordo di un autobus, in vista dell'inagurazione della sua presidenza, come un bagno trionfale di folla. Invece la sua partenza da lontano nel tempo e nello spazio, quattro giorni prima e da Monticello, Virginia, residenza del terzo Presidente, Thomas Jefferson, che doveva assumere il significato di un arrivo alla Casa Bianca assieme alla gente dell'America più profonda, si è risolta in un evento irrilevante e persino stonato. Di colpo, i quattro giorni di faraoniche celebrazioni programmate da Clinton in vista del suo giuramento di mercoledì sono sembrati un rito imbarazzante. A Jefferson, privato e schivo, non sarebbe mai venuta in mente una cosa del genere, e non solo perché 192 anni fa non c'erano gli autobus. Ma Clinton l'ha fatto, nella speranza, come ha scritto ieri il «New York Times», di «ricreare la magia di immagine dei mesi scorsi dopo il fango della fase di transizione». Il quo didiano newyorkese ha scritto che, nelle ultime settimane, Clinton ha compiuto soltanto «passi falsi, passi indietro, doppi passi». Ma questo è il tono di quasi tutta la stampa. Salutandolo, in partenza da Little Rock, 1'«Arkansas Democratic Gazette» ha pubblicato un editoriale con questo titolo: «Un altro tradimento. Clinton sorprendici almeno un volta». Si riferiva all'ultima piroetta dell'«uomo di Hope», quella sui profughi haitiani. —PassrfalsirLa nomina" a ministro del Commercio di uno dei più accaniti e incorreggibili lobbisti della capitale, Ronald Brown, per esempio. Oppure l'iscrizione della figlia Chelsea alla più esclusiva scuola privata di Washington, dopo tante professioni di fede a sostegno della scuola pubblica. Passi in dietro. La repentina retromarcia sulla promessa sbandierata in campagna elettorale di approvare, come primo atto di go verno, un'esenzione fiscale per i ceti medi. 0 anche sull'impe gno assunto a consentire l'ingresso degli omosessuali nelle forze armate. Passi doppi. La disinvolta e subito dopo smen tita apertura a Saddam Hus sein, impugnata prontamente dal vice primo ministro irache no Tareq Aziz, che si è dichiara to convinto che con Clinton ci potrà essere un «rapporto professionale», dopo l'ossessione di George Bush di perseguire una «vendetta personale». «Gli americani penserebbero che il loro Presidente è un paz zo, se non reagisse al mutare delle circostanze», si è giustifi cato Clinton, quando gli sono state contestate le sue giravolte. Ma un politico si misura proprio nella capacità di commisurare le sue promesse alla previsione delle circostanze. E poi, chiedono i giornali, quali circostanze sono cambiate rispetto al problema dei profughi haitiani, ai quali Clinton aveva promesso di aprire le frontiere, condannando il cinismo di Bush, mentre adesso propugna la creazione di un inflessibile cordone di vascelli della guardia costiera, ammonendo i profughi a starsene a casa? «L'unica cosa che è cambiata - ha scritto Thomas Friedmann - è che gli haitiani, attratti dalle promesse di Clinton, si sono messi in mare a migliaia». E adesso vanno rispediti indietro. Mascherando da nostalgica tristezza una crescente proccupazione sul clima cambiato, Clinton ha assistito sabato all'impacchettamento degli ultimi valori personali nella sua casa di Little Rock, prima di prendere l'aereo per la Virginia. Poco prima, recatosi sulle sponde dell'Arkansas River, aveva liberato in acqua la ranamascotte di Chelsea. Un comico ha commentato: «La rana si sta chiedendo: "Vuoi vedere che tra un po' quello là torna a prendermi?"». Paolo Passarini Beffardo il «New York Times» «Dal giorno dell'elezione ha compiuto solo passi falsi passi indietro e doppi passi» mmmwmmmmmmmmìmmmmmm M ifl coppia presidenziale con la figlia A fianco Chelsea piange al momento di partire per Washington IFOTOAP] Preparativi per l'insediamento Sopra: Sarah Phillips la stilista di Hillary (FOTO AP] ~

Luoghi citati: America, Arkansas, Baghdad, Virginia, Washington