Le dogane s'abbattono su mille posti di lavoro di Marina Cassi

Puniti con l'Europa unita i dipendenti di 150 aziende piemontesi di spedizione e di autotrasporti Puniti con l'Europa unita i dipendenti di 150 aziende piemontesi di spedizione e di autotrasporti Le dogane s'abbattono su mille posti di lavoro / sindacati di categoria cfojedo&o che un decrepo tn conceda la cassa integrazione: «Siamo dimenticati» La caduta delle barriere doganali, primo positivo passo verso la realizzazione dell Europa unita, ha un pesante risvolto sull'occupazione. In Piemonte mille persone rischiano la disoccupazione, quasi 9 mila in Italia. Nella nostra regione solo una piccolissima percentuale di merci arriva da Paesi extracomunitari (si calcola il 2-3%) mentre la stragrande maggioranza proviene da nazioni nei cui confronti sono cadute le barriere. Fino a fine dicembre ogni giorno si affollavano alle dogane torinesi non meno di 300 camion provocando una enorme mole di lavoro burocratico. Oltre ai dipendenti del ministero delle Finanze (i cui posti di lavoro non sono al momento in discussione) lavoravano per sdoganare le merci e sbrogliare le pratiche i dipendenti delle aziende di trasporto e quelli degli spedizionieri, speciali uffici che, pur non trasportando nulla, si occupavano delle formalità burocratiche al posto dell'importatore. Adesso questi lavoratori han¬ no poco o nulla da fare e mille di loro (374 dipendenti delle aziende di trasporto e 600 degli uffici degli spedizionieri) rischiano di perdere il posto. Spiega Luisa Zanchetta della Filt-Cgil: «E' una situazione drammatica. Governo e Regione si sono dimenticati di noi: ci stanno promettendo un decreto per concedere cassa integrazione, mobilità e prepensionamenti anche a-noi, ma finora non è stato approvato». I mille futuri disoccupati piemontesi (appartenenti al terziario) finora non hanno alcuna garanzia non solo di trovare un altro posto, ma neppure di usufruire di un qualsisasi ammortizzatore sociale di cui fruiscono i lavoratori delle industrie in crisi. Nelle scorse settimane si era parlato anche della possibilità di far assorbire, in tutta Italia, dalla pubblica amministrazione 1600 ex spedizionieri, ma anche questa decisione non è stata finora presa dal governo. C'è amarezza e senso di abbandono tra questi lavoratori. Dice Zanchetta: «Oltre alla. preoccupazione per il futuro siamo a terra psicologicamente; ci sentiamo espropriati della nostra professionalità. In pratica non esistiamo più». L'amarezza è generalizzata nel settore che si sente ingiustamente penalizzato da una scelta (quella dell'abbattimento delle barriere) compiuta senza tenere conto che per decenni la funzione dello spedizioniere è stata fondamentale per il funzionamento delle dogane. Le associazioni di categoria (quella degli spedizionieri, autotrasportatori, corrieri e ippo trasportatori e quella degli spedizionieri doganali) protestano. Salvatore Pappalardo, presidente degli spedizionieri doganali (la categoria che non trasporta le merci, ma le sdogana), ironizza, ma non riesce a nascondere l'apprensione: «Il 31 dicembre lo Stato ci ha detto: "Non ci servite più" e ormai solo il Wwf può aiutarci, siamo in via di estinzióne». Aggiunge: «In Piemonte ci sono 150 aziende iscritte al nostro albo, con regolare patentino. Lo Stato ci ha inventati e adesso ci ignora». Spiega: «Quello del governo è un atteggiamento ignobile; il decreto per gli ammortizzatori sociali negli altri Paesi è già stato fatto da tempo». Polemizza anche con la Regione: «Ci sono alcuni milioni di E cu stanziati dalla Cee per finanziare programmi di riconversione degli addetti doganali, ma nella nostra Regione non è stato elaborato un progetto per accedere ai finanziamenti». Lamenta che dopo decenni di attività nessuno abbia previsto una specie di risarcimento per gli addetti doganali. «Molti di noi queste aziende le hanno fondate, ci hanno lavorato, e duramente. E adesso nulla, neppure un grazie». Marina Cassi - Sino alla fine di dicembre circa 300 camion il giorno alle dogane

Persone citate: Luisa Zanchetta, Salvatore Pappalardo, Zanchetta

Luoghi citati: Europa, Italia, Piemonte