Pia rapine furti sempre impuniti

Pia rapine, furti sempre impuniti Pia rapine, furti sempre impuniti Il nemico numero uno resta la microcriminalità La situazione generale nel settore penale è sensibilmente migliorata, come dimostrano le statistiche di fine anno. I processi ancora da celebrare con il vecchio rito stanno praticamente esaurendosi, in corte d'appello, in tribunale e in pretura. Quelli con il nuovo rito si mantengono su livelli «fisiologici» accettabili, grazie anche al ricorso al patteggiamento e al giudizio abbreviato, che nel nostro Distretto hanno ottenuto un successo notevole, attestandosi sulle percentuali auspicate dai padri della riforma del codice di procedura entrata in vigore nell'ottobre dell'89. In tribunale oltre il 70 per cento dei processi si è concluso con il patteggiamento, in pretura il 53 per cento con il patteggiamento e il 25 per cento con l'abbreviato. Sono sensibilmente diminuiti i reati di competenza della corte d'assise, tanto che si prevede di abolire una sezione. Non c'è stato alcun sequestro di persona a scopo di estorsione e non sono stati commessi reati politici di carattere terroristico. La mafia e le altre grandi organizzazioni criminali non sono presenti, per fortuna, in modo massiccio nel nostro Distretto. Questi i dati più rassicuranti del bilancio «giustizia» messi in evidenza dalla relazione del procuratore generale. Ma au¬ mentano le rapine e sono in forte crescita i reati contro il patrimonio, soprattutto i furti, che nella stragrande maggioranza restano impuniti. Ha detto il procuratore generale Pieri: «Prevale la cosiddetta microcriminalità, che in realtà non è poi sempre tanto "micro", e che desta un vivace allarme nell'opinione pubblica. Essa è da collegarsi in gran parte a situazioni di tossicodipendenza e alla conseguente esigenza di rubare o rapinare per procurarsi i soldi per la droga». I reati fallimentari presentano un andamento crescente e gli aumenti si segnalano in particolare in quei circondari in cui è più sensibile l'attuale situazione di recessione e di crisi industriale, e nei quali so no di conseguenza aumentati i fallimenti. Nel settore civile, invece, avverte il dottor Pieri, «le cose vanno molto male e sono forse ancora in peggioramento, con la sola eccezione della giustizia del lavoro. Il motivo risiede soprattutto nella carenza di giudici e di ausiliari». II giudice di pace, ha ricordato anche il direttore generale degli istituti di pena Niccolò Amato, entrerà in funzione nel gennaio del '94 (nel gennaio '95 nel settore penale), la riforma del processo civile avrà tempi ancora più lunghi. PROCESSI PENDENTI 1990 1991 1992 C0RTE 0APPELL0 VECCHI0 RIT0 20.313 12.106 7522 NU0V0 RIT0 438 1919 2840 TRIBUNALE VECCHI0 RIT0 17.338 10.017 6400 NU0V0RIT0 549 953 1290 PRETURA CIRC0NDARIALE VECCHIO RIT0 8667 520 106 NU0V0 RIT0 1985 ' 5167 6536

Persone citate: Pieri