Dalla Francia

Dalla Fi Dalla Fi Se i bambini giocano a segni In singolare coincidenza con il film di Liliana Cavani, si prepara l'uscita nei cinema italiani di «Nel Paese dei sordi» di Nicolas Philibert, documentario francese di 99 minuti, nel 1992 primo premio al Festival dei Popoli di Firenze e gran premio al Festival di Belfort. Dice il regista: «La mia idea era di fare un film che immergesse brutalmente lo spettatore nell'universo dei sordi, un film la cui lingua fosse la Lingua dei Se- §ni, Ho voluto, oserei dire, are la "parola" a questa gente di cui ignoriamo tutto e che ha un sistema di comunicazione totalmente differente dal nostro, per cercare di vedere il mondo attraverso i loro occhi». Il proposito è pienamente riuscito; il documentario perfetto suscita oltre l'ammirazione sentimenti misti d'angoscia e di consolazione. Attraverso sottotitoli si seguo no la fatica dei bambini sordi per imparare a emettere suoni e controllare la voce senza potersi ascoltare, il bambino che finge di suonare un pianino elettrico, le famiglie raccolte a tavola in silenzio, una cerimonia nuziale seguita da una festa in cui gli invitati ballano senza sentire la musica, le difficoltà per discutere l'affitto d'una casa, le storie d'amore, le testimonianze. Il regista spiega che nel mondo esistono circa 130 milioni di sordi, distinti in sordi leggeri, sordi e sordi profondi, a seconda dell'intensità con cui percepiscono i suoni; che sono nati da genitori sordi oppure udenti e diventano a loro volta genitori di figli che non ci sentono oppure ci sentono; che al 95% si sposano tra loro; che il linguaggio dei segni s'è sviluppato in molte lingue nazionali e regionali. «La maggior parte dei nati sordi non si considera handicappata, anche se la famiglia, la scuola, i medici e il mondo del lavoro fanno di tutto per ricordare loro che non sono "normali"». [1. t.l

Persone citate: Belfort, Liliana Cavani, Nicolas Philibert

Luoghi citati: Firenze