Nigro e Mannuzzu i «re» del Grinzane di Lorenzo Mondo

Nigro e Mannuzzu i «re» del Grinzane Premio speciale per Milosz Nigro e Mannuzzu i «re» del Grinzane wrj TORINO 1 / INCONO gli autori strali nieri e i piccoli editori. E' ■ il responso dato ieri dalla I I giuria del Grinzane Cavour 1993, presieduta da Lorenzo Mondo: 209 titoli presi in esame, quattro finalisti per la narrativa straniera, due per quella italiana, premiati un traduttore, un esordiente e una vita dedicata alla letteratura. Le opere finaliste saranno inviate agli studenti di quattordici scuole, scelte in accordo con i ministeri della Pubblica Istruzione e degli Esteri: undici in Italia, tre a Bruxelles, New York e Parigi. I loro voti decideranno i super-vincitori. Ecco autori e titoli sui quali i ragazzi dovranno esprimersi. Per gli stranieri: 1492 Vita e tempi di J. Cabezón di Cartiglia del messicano Homero Aridjis (Garzanti), Notte e nebbia a Bombay dell'indiana Anita Desai (La Tartaruga), Il romanzo dell'ebreo errante del francese Jean d'Ormesson (Rizzoli), La principessa delle ombre dell'israeliana Cordelia Edvardson (Giunti). Per gli italiani: La figlia perduta di Salvatore Mannuzzu (Einaudi) e Ombre sull'Ofanto di Raffaele Nigro (Camunia). La giuria (Lorenzo Mondo, presidente, Giuliano Sona, segretario generale, Giuseppe Bellini, Giuseppe Bevilacqua, Maria Corti, Mario Guidotti, Sergio Perosa, Giuseppe Pontiggia, Mario Rigoni Stern, Gianni Rocca, Sergio Zoppi) ha assegnato il premio internazionale «una vita per la letteratura», promosso dalla Provincia di Torino, al polacco Czeslaw Milosz, poeta, narrato¬ re, saggista, traduttore, nell'80 Premio Nobel per la Letteratura. Il premio per la traduzione è stato conferito all'antichista Carlo Carena, protagonista di spicco nella lunga vicenda culturale dell'Einaudi, interprete delle maggiori opere greche e latine da Plutarco a Agostino, da San Paolo a Plauto. Il premio per l'esordiente è andato all'americano Alien Kurzweil, per La scatola dell'inventore (Bompiani). Giunto alla dodicesima edizione, il Grinzane (cui collaborano Fondazione Crt, Regione Piemonte, Seat divisione Stet, Provincia di Torino) ha sovvertito gli schemi tradizionali dei premi, allargando l'orizzonte dei papabili. Dice il segretario, Giuliano Soria: «L'esame delle 209 opere inviate alla segreteria è stato diffìcile, proprio per la qualità dei testi». E gli esclusi? Fra le vittime ci sono Giuseppe Bonura con J custodi del silenzio (Rizzoli), Luca Canali con Diverse solitudini (Studio Tesi), Carlo Cristiano Delforno con Lo scriba (Newton Compton), Luca Doninelli con La revoca (Garzanti), Michele Mari con La stiva e l'abisso (Bompiani), Marta Morazzorù con Casa materna (Longanesi), Luigi Santucci con II cuore dell'inverno (Piemme), Carlo Sgorlon con La foiba giande (Mondadori). Fra gli stranieri Amos Oz, Manuel Vàzquez Montalbàn, Michael Crichton, Don De Lillo, David Grossman. Esclusi fra gli esordienti: Gianluca Favetto (Chiunque va a piedi è sospetto, Marcos y Marcos), Antonio Franchini (Camerati, Leonardo), Gene Gnocchi (Una lieve imprecisione, Garzanti). [m. nei.] Sotto, Raffaele Nigro l'autore di «Ombre sull'Ofanto» Sopra, il polacco Czeslaw Milosz, vincitore del premio internazionale Sotto, Salvatore Mannuzzu, finalista con il romanzo «La figlia perduta»