Lavoce di Profazio paladino del Sud

Il cantastorie reggino al Folk Club Il cantastorie reggino al Folk Club Lavoce di Profazio paladino del Sud Il «Folk Club» di via Perrone 3 bis ospita stasera (ore 21) la voce più importante della tradizione musicale del Sud: Otello Profazio, 59 anni, cantastorie di Reggio Calabria. Profazio, figlio di un ferroviere, è il continuatore di una grande scuola: la stessa scuola di Franco Trincale, Cicciu Busacca, del poeta dialettale Ignazio Buttitta. Nel '52 Profazio scrisse «U ciucciu», canzone che gli diede la fama - anche internazionale, tanto da venir «copiato» dall'americano Danny Kaye - se non la ricchezza. Ricchezza che Profazio non ha mai cercato, preferendo la fedeltà alle proprie radici e all'autenticità della musica. Tra i suoi dischi, frutto di un'instancabile lavoro di autore e di ricercatore, ricordiamo, fra gli altri, «Paladini di Francia», «Arie e danze del Sud», «Il brigante Musolino», «Qua si campa d'aria», «Amuri e Pilu». In tempi come questi, la testimonianza artistica di Otello Profazio acquista un valore ancor più alto: le sue ballate rac- contano un Sud che non s'arrende né si rassegna. Con Profazio, e con Maria Carta che sarà a Torino il 30 gennaio, il «Folk Club» offre dunque un contributo alla comprensione fra italiani. Ce n'è bisogno. Restando in tema di folk, segnaliamo stasera due appuntamenti con la musica sudamericana: aU'«Armadilló che ride» (via Nietzsche 155/18, ore 22) c'è Chico Moreno, al «Sabor Tropical» di Villardora (piazza San Rocco, ore 22) Cosmo de la Fuente y su Tipica. [g. fer.] Otello Profazio

Luoghi citati: Cosmo De La Fuente, Francia, Reggio Calabria, Torino