Super-Deborah si butta di Cristiano Chiavegato
Rientra, a Cortina, nella prova che le diede l'oro olimpico Rientra, a Cortina, nella prova che le diede l'oro olimpico Super-Deborah si butta Ma non ha voluto vedere la pista CORTINA D'AMPEZZO DAL NOSTRO INVIATO Ieri non ha voluto vedere la discesa. Nel senso che non è andata in pista, l'ha guardata poi in televisione, registrata. In mattinata Deborah Compagnoni aveva preferito andarsi ad allenare al Col Gallina, sul Falzarego, con le altre slalomiste azzurre. Un po' d'invidia per le donne-jet e anche la volontà di concentrarsi al massimo per la gara che oggi dovrebbe vederla fra le grandi protagoniste. La valtellinese, in¬ fatti, adora soprattutto lo sci libero, non costretto fra i paletti. E l'odierno SuperG le offre la prima occasione per tornare al primo amore, a quella specialità che il 18 febbraio 1992 a Meribel, Giochi di Albertville, le diede il successo olimpico. Il giorno prima del terribile incidente che la bloccò per quattro mesi. Debby però non è una ragazza che si perde nei ricordi. «La medaglia d'oro? - risponde a chi le chiede dove l'ha messa -. Credo che sia a casa, la tiene la mia mamma». Emozioni particolari per questo ritorno? «Molta curiosità. Ma penso che potrò fare un buon risultato, cioè sono convinta di poter gareggiare ad alto livello. Sono determinata, fiduciosa nei miei mezzi». Tino Pietrogipvanna, l'ex «colonnello» della valanga azzurra, suo consigliere tecnico e grande amico, ieri è andato a ispezionare la pista del SuperG. «Sopra è molto tecnica - spiega -, sotto veloce. Dovrebbe andare bene». Una gara lunga, però, si dice di circa 1 '20". Ce la farà la Compagnoni a tenere fino in fondo? «In allenamento ha effettuato prove da l'25" senza problemi». Si può fare un pronostico favorevole, dunque? «Piano - dice Deborah - anche se io sono ottimista. E' pur sempre un debutto, sinora ho fatto solo slalom e giganti. Le candidate alla vittoria sono la tedesca Katja Seizinger e Carole Merle. Entrambe attraversano un periodo di forma straordinario, sono le migliori in questo momento». Carole Merle, la «reginetta» francese che punta alla Coppa e all'oro di Morioka, ricambia la stima: «Per il SuperG, ho paura di una sola avversaria, Deborah. Vedrete che disputerà una grande gara, qui è come se corresse a casa sua, la vedo caricata». In effetti Debby è diventata un personaggio che potrebbe essere il contraltare di Tomba nelle simpatie dei tifosi. Ieri sera, dopo la scelta del pettorale, la ventiduenne atleta di Santa Caterina Valfurva è stata letteralmente assalita da torme di fans che l'hanno quasi schiacciata sul palco. Una manifestazione di affetto che non sì era mai vista in campo femminile. E a lei non è dispiaciuta. L'azzurra, che è la decima della graduatoria, ha optato per il pettorale numero 4. Avrebbe preferito un numero leggermente più alto (la Merle è 6, la Seizinger 9) ma non ne ha più trovati di liberi. Sulle orme di Girardelli, le atlete in questo tipo di gare preferiscono avere informazioni sulla pista, prima di uscire dal cancelletto, sulla base di quanto fanno le rivali. Ieri si è disputata la libera femminile, dominata proprio dalla tedesca Seizinger che ha fermato i cronòmetri sul tempo di l'27"35. Alle sue spalle la francese Carole Merle, al terzo l'austriaca Barbara Sadleder. Le italiane? Molto giù in classifica: ventottesima la1-Perez, trentaquattissima la Merlin, ancora più indietro Gallizio e Frizzarin. Un motivo in più per sperare che oggi la Compagnoni ci faccia sorridere. Cristiano Chiavegato
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