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Cases Cases I suoi ideali anti-imbecilli APERTURA del Theater am Schiffhauerdamm a opere non scritte o rifatte da Brecht segna certo una svolta importante nella fortuna del poeta. Bisogna osservare che questa rigorosa limitazione risale a Helene Weigel. Brecht stesso si riservava di mettere in scena opere non sue, e non solo di suoi seguaci come Strittmetter ma anche di scrittori che non gli andavano troppo a genio come l'ex ministro della cultura Johannes R. Becher. Non credo che giocassero in queste scelte riguardi personali, ma ideologici: anche opere mediocri che servissero alla causa potevano entrare nel santuario. Ma dopo la morte di Brecht nessuno si sentì più in diritto di decretare eccezioni. Emergeva la contraddizione tra le teorie democratiche e la prassi assolutistica del regista. Così il teatro sopravvisse abbastanza malinconicamente per più di 40 anni. Era diventato ciò che Brecht certo non intendeva che fosse: una specie di tappa obbli- ■ ■ \ 1 gata per visitali |» ' tori della Ddr, I B dove di moder¬ no non c'era peraltro molto da vedere. Nel frattempo la fama internazionale dello scrittore, che resse fino all'inizio degli Anni 80, calò improvvisamente per l'impossibilità di mantenere1 in vita le prospettive socialiste unitarie che fino allora avevano accompagnato, subendo varie metamorfosi, il suo successo. Con la fine della Ddr veniva meno anche il Paese di cui il santuario poteva costituire un'attrazione turistica e non restava che chiuderlo, cioè aprirlo ad altri tentativi drammaturgici (ciò che era silenziosamente accaduto almeno in parte negli ultimi anni). Brecht sopravviverà senza santuario? Certo. Prima di tutto gli ideali socialisti sono meno morti di quanto sperino gli imbecilli e in secondo luogo Brecht, che piaccia o meno, resta uno dei grandi fabbri del parlare tedesco del '900. Cesare Cases ìflP^I ■ V f ■ ■ \ 1 li |» ' I B Cesare Cases: «Gli ideali socialisti sono meno morti di quanto sperino gli imbecilli»

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