Nella bufera anche Paolo Berlusconi di Susanna Marzolla

Milano, 35 gli inquisiti nell'inchiesta sulle discariche. Ancora tre arresti per «Mani Pulite» Milano, 35 gli inquisiti nell'inchiesta sulle discariche. Ancora tre arresti per «Mani Pulite» Nella bufera anche Paolo Berlusconi «Processatelo, assieme al de Radice Fossati» MILANO. «Pecunia non olet» dicevano i latini. Neppure quando viene dalla spazzatura: così almeno hanno pensato quegli imprenditori e quei politici che sulle discariche hanno impiantato un giro di tangenti miliardarie. Per loro, 35 persone in tutto, la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione e violazione della legge sul finanziamento ai partiti. Di quest'ultimo reato, in particolare, è accusato Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, assieme al dirigente Fininvest Sergio Roncucci. Comproprietario di un'azienda impegnata nella discarica di Ubaldo (Varese), aveva dato un contributo di 150 milioni alla de lombarda, in particolare all'ex segretario regionale Gianstefano Frigerio e a quello milanese Maurizio Prada. Berlusconi non nega l'episodio, ma spiega che è stata una sottoscrizione volontaria: «E' un contributo elettorale mio personale - dice in un comunicato - assolutamente legittimo e non soggetto, per quanto mi risulta, all'obbligo di dichiarazione alla presidenza della Camera perchéproveniente da un privato». «In ogni caso» Berlusconi non si preoccupa delle conseguenze penali perché «tale ipotetica omissione avrebbe come conseguenza una semplice multa». Sempre per la discarica di Uboldo, peraltro mai resa operante, è finito nei guai anche Carlo Radice Fossati, il conte, il democristiano «anomalo», come era stato più volte definito, il «moralizzatore». Corruzione il reato di cui è accusato per aver pagato una tangente, finita al suo stesso partito. «Sì, è vero, ho pagato anch'io» confessò nel giugno scorso dopo che un altro de, Luigi Martinelli, lo aveva accusato davanti ai magistrati» E così si , era giustificato: «Avevo da scegliere tra due pesi njòrali : la mia coscienza di politico e i miei due soci che rischiavano il fallimento». Martinelli, l'accusatore di Radice Fossati, non si è limitato a raccontare il ruolo del conte: ha spiegato bene come funzionava il sistema delle mazzette in discarica. E poteva ben farlo visto che lui, già assessore all'ambiente della Regione Lombardia, era stato uno degli artefici della legge 42: quella che, in nome della «situazione di emergenza rifiuti», aveva introdotto procedure più rapide per dare ai privati il permesso di costruire e gestire discariche. Ma queste procedure avevano anche un prezzo in nero, che - secondo l'accusa - era stato studiato in comune accordo tra la de e i socialisti. Così, oltre a Frigerio, Prada e Martinelli, si ritrovano imputati per la de i consiglieri regionali Giuseppe Adamoli e Serafino Generoso e l'ex segretario di Varese Nicola di Luccio. Per il psi, invece, l'elenco comprende l'ex segretario regionale Andrea Parini e quello amministrativo Oreste Lodigiani. Di Parini, in particolare, parla Martinelli che racconta di essersi presentato nel suo ufficio per spiegargli che, sulla ' di accordi già presi, doveva dargli 150 milioni (tranche di una tangente ben più cospicua, un miliardo e ottocento milioni); e glieli consegnò una sera, nel garage della Regione. Parini conferma e dice di essere rimasto perplesso, di avere chiesto spiegazioni al suo predecessore Sergio Moroni e di essersi sentito rispondere di portare i soldi a Roma, in via del Corso. Tra le persone da rinviare a giudizio per la procura c'erano quindi anche Vincenzo Balzamo, segretario amministrativo nazionale del psi, e Moroni: ma il primo è morto d'infarto, l'altro si è ucciso. Lungo è poi l'elenco degli imprenditori, che comprende anche grossi nomi delle costruzioni come Mario Lodigiani, Angelo Simontacchi, Antonio Romagnoli, fino ad arrivare ai fratelli Ottavio e Giuseppe Pisante che con le loro dichiarazioni stanno facendo ora scattare i nuovi arresti. Su tutte le richieste della procura dovrà adesso decidere il gip, Italo Ghitti: l'udienza è stata fissata per il 29 marzo. Susanna Marzolla Fra gli accusati un dirigente Fininvest I Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, a sinistra A destra il dirigente Enel Faletti

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Roma, Uboldo, Varese