Consigli sciolti

Consigli sciolti Consigli sciolti Acerra, Carinola e Gioia Tauro NAPOLI. La malavita era di casa anche nel Mvuriicipio di Acerra, a poche centinaia di metri dal palazzo della curia in cui vive il vescovo anti-camorra per eccellenza: Antonio Riboldi. Appalti sospetti, stipendi elargiti a un impiegato nonostante fosse latitante, un consigliere comunale arrestato un anno fa dopo avere partecipato ad una sparatoria: sulla base di questi ed altri elementi il ministro dell'Interno ha ottenuto lo scioglimento di tutto il Consiglio municipale. «In alcuni atti sono stati riscontrati collegamenti e condizionamenti da parte della criminalità organizzata», ha spiegato Nicola Mancino. Analoghi prowedimenti sono stati adottati a Carinola, in provincia di Caserta, e a Gioia Tauro, in Calabria. Acerra è da anni terreno di scontro tra le bande camorriste delle famiglie Mariniello, Nuzzo e Crimaldi. L'infiltrazione della malavita nelle istituzioni locali indussero quattro anni fa l'ex Alto commissario per la lotta alla mafia, Domenico Sica, ad inviare i suoi uomini affinché conducessero una lunga e delicatissima indagine. Poi è toccato al prefetto di Napoli, Umberto Improta, tentare di dare un taglio netto all'intreccio tra politica, affari e crimine organizzato: tre mesi fa ha chiesto ai carabinieri un dossier in cui fossero elencate tutte le indagini sul conto degli amministratori e dei consiglieri comunali. Il bilancio dell'inchiesta è sconfortante: 18 consiglieri, tra i quali quattro ex sindaci della de, sotto accusa per un appalto sospetto da sedici miliardi, aggiudicato ad una ditta specializzata nella rimozione e lo smaltimento dei rifiuti; altri tre consiglieri del pds e del psi condannati per aver pagato lo stipendio a un custode nonostante fosse latitante; un esponente politico in manette per aver preso parte ad un conflitto a fuoco. Il rapporto dei carabinieri è finito nelle mani del ministro dell'Interno, che ha proposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Acerra, la cui giunta composta dalla de, dal pds e dalla Usta civica «Alternativa» si era dimessa solo l'altro ieri. I rappresentanti della Usta civica non sembrano meravigUati né particolarmente contrariati per il provvedimento: Auspicavamo da tempo lo scioglimento del Consiglio, e lo consideriamo salutare anche se non cade nel momento più opportuno». Molto più cauto è don Riboldi: «Lo scioglimento del Consiglio comunale è un provvedimento repressivo più che curativo. Ma ben venga se servirà a porre un argine all'offensiva del crimine organiz' zato». [f.

Persone citate: Antonio Riboldi, Crimaldi, Domenico Sica, Mariniello, Nicola Mancino, Nuzzo, Riboldi, Umberto Improta