Grass Germania di latta Stavolta Kohl s'arrabbia di Emanuele Novazio
Dopo l'addio all'Spd lo scrittore incalza Dopo l'addio all'Spd lo scrittore incalza Cross; Germania di lolla Stavolta Kohl s'arrabbia «Siamo allo sfascio, Weimar è vicina» Il Cancelliere: pensa prima di parlare LA Germania è all'emergenza», accusa Guenter Grass. «E le responsabilità non sono soltanto del governo e di Helmut Kohl, ma anche dell'opposizione di sinistra», perché l'uno e l'altra sono «senza programmi». E' guerra aperta con l'establishment politico, dunque, mentre infuria la polemica attorno allo scrittore tedesco più noto e più autorevole, un monumento quasi. Grass volta definitivamente le spalle ai partiti tedeschi, e ancora una volta lo fa con una provocazione. Dopo l'abbandono clamoroso dell'Spd per la sua «politica di compromesso» nella riforma del diritto d'asilo, il mese scorso, Grass alza il tiro. Non si tratta soltanto di un errore, lascia intendere in un discorso per il «Premio Comites 1992», assegnatogli dalla comunità italiana di Berlino. E' una intera strategia a cadere. Per questo, insiste lo scrittore, l'unica persona degna di diventare nuovo Presidente della Repubblica, alla scadenza del mandato di Richard von Weizsaecker, sarebbe il ministro per gli Affari sociali del Brandeburgo, Regine Hildebrandt: ma questa politica coraggiosa, purtroppo, «sarebbe schiacciata da tutti i Moellemann che ci sono in tutti i governi, in tutti i partiti» (l'allusione è al ministro dell'Economia, che si è dimesso perché travolto dallo scandalo delle lettere di raccomandazioni). Quanto all'Spd, andarsene non è stato facile: ma il comportamento della leadership socialdemocratica era arrivato «al limite del ragionevole». Fra la situazione d'oggi e quella del '33 non sono possibili tuttavìa confronti, perché «la Repubblica di Weimar era una Repubblica non amata», e questo «non è o non è Lo scrittore Gu nther Grass ancora il caso della Repubblica Federale». Il sasso lanciato da Grass a Berlino ha smosso le acque anche a Bonn. Sprezzo, quasi, nella reazione della Cancelleria, che parla di «polemica politica a buon mercato». «Sembra che Grass non si sia staccato soltanto dall'Spd, ma anche da una cultura politica democratica, che ha come presupposto una attiva, costruttiva partecipazione degli individui». Uno «scrittore noto in tutto il mondo» non dovrebbe proprio assumersi la responsabilità di «discorsi non meditati». Evidentemente, per Grass non ha più senso «giudicare la situazione in Germania». Più distacco nelle reazioni socialdemocratiche: «Anche i grandi intelletti non sono immuni da errori», ha commentato il leader socialdemocratico Bjoern Engholm. Anche se proprio nei confronti del suo ex partito nelle ultime settimane Grass ha avviato la polemica più aspra, forse, dopo il compromesso raggiunto in novembre fra Engholm e il cancelliere Kohl sulla modifica della Costituzione e la riforma del diritto d'asilo. Le nuove regole, sostiene Grass, saranno «il primo mattone della Fortezza Europa»: nel senso che «gli altri», coloro che premono ai confini meridionali e orientali di un Continente nonostante tutto sommerso dal benessere, saranno per sempre esclusi, resteranno per sempre «al di fuori» o ai margini, al di là del nuovo Muro. Nei loro confronti, accusa Grass, ci si comporterà «in modo inumano»: nel cuore d'Europa sorgerà una nuova «Cortina di Ferro», «noi» resteremo al centro di un'isola protetta. Emanuele Novazio Lo scrittore Guenther Grass
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