Stavolta il telefono scotta Carlo di Paolo Patrono

Giornale australiano pubblica il sexy-dialogo con l'amante, ora rischia di perdere il trono Giornale australiano pubblica il sexy-dialogo con l'amante, ora rischia di perdere il trono Stavolta il telefono scotta Carlo Sei minuti di effusioni con Camilla LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mezza Inghilterra sghignazza divertita, mentre l'altra metà è sinceramente scandalizzata per quest'ultimo, clamoroso capitolo della «saga» della famiglia reale. Perché la registrazione clandestina, rimbalzata dall'Australia, della scollacciata telefonata amorosa del principe Carlo con Camilla Parker-Bowles non rivela solo una tresca lungamente e gustosamente consumata dall'erede al trono con la moglie di uno dei suoi migliori amici. No, questi sei minuti di conversazione rovente possono costare il trono al figlio di Elisabetta, possono far traballare ancor più pericolosamente il declinante prestigio della Corona britannica. Con sottile vendetta, la stampa inglese, per mesi messa sotto accusa per le sue «morbose intromissioni» nella vita privata della famiglia reale, adesso si gusta la sua rivincita. Ieri non ha dato in pasto ai suoi affamati lettori le battute più salaci pubblicate dal settimanale femminile australiano «New Idea», di proprietà del magnate della stampa inglese Rupert Murdoch, che pubblica il «Times», il «Sunday Times», il «Sun», «Today», e possiede anche la rete tv «Sky». Si è infatti autocensurata, per non prestare il fianco alle critiche, riportando solo sommariamente il tono della telefonata «hard-core». «Mi vergognerei a farla leggere a mia figlia quindicenne», ha detto con supponenza uno dei direttori dei tabloid scandalistici normalmente presi di mira dall'establishment. Ma da quanto è già stato scritto ce n'è abbastanza per alimentare le chiacchiere di tutta l'Inghilterra, per agitare lo spauracchio di una fine repentina e ingloriosa della monarchia britannica che «attraversa la crisi più grave dai tempi dell'abdicazione di Edoardo Vili», come annotano contegnosi nei loro editoriali anche i giornali più seri. E sullo sfondo si profila l'ombra scura, ambigua dei servizi di spionaggio interni, il famigerato «MI5», tirato in ballo dall'ex direttore del «Times», lord Rees-Mogg, in un'intervista alla «Bbc». Perché è davvero una strana coincidenza la serie di telefonate amorose dei rampolli di Casa reale (fra Diana «strizzolina» e il suo amico James Gilbey prima, poi il principe Andrea a bordo di un incrociatore e la moglie Sarah a casa, infine quest'ultima tra Carlo e Camilla) che «casualmente» qualche radioamatore riesce a intercettare e a registrare con perfetta tecnica professionale. Sembra quasi, s'ipotizza a Londra, che i servizi di sicurezza abbiano posto regolarmente sotto sorveglianza i più disinvolti membri della famiglia reale, registrandone le telefonate private. E poi, per chissà quali colpevoli «leggerezze» o peggio per chi sa quali reconditi motivi, queste conversazioni finiscono per vie traverse sui giornali. Come appunto è avvenuto per quest'ultima conversazione fra Carlo e Camilla, riportata dal periodico australiano. Secondo la ricostruzione del giornale, la telefonata sarebbe stata fatta da un «cellulare» nel dicembre dell'89, protagonisti Carlo, da una casa di campagna di un amico compiacente, e la sua «vecchia fiamma» Camilla, 45 anni, chiamata nella sua residenza settecentesca, che per caso è vicina a quella del principe. Altro che «pesce lesso», Carlo in quest'occasione appare ben diverso da come l'ha ripetutamente descritto la moglie Diana: «Un marito distratto e poco affettuoso», tutto preso da ecologia, musica, pittura, dagli studi d'architettura, interessi che lo portavano lontano dalle carnali attenzioni dei comuni mortali. Ebbene, questo ritratto lamentoso non corrisponde al vero, perché il principe s'accende ancora come uno studentello liceale appena «gli amorosi sensi» gli vengono sollecitati da una donna che sa prenderlo bene. Appunto la matura Camilla, a cui il principe era già stato legato da una love-story da giovanotto. Così, i due si scambiano palpitanti dichiarazioni d'amore, roventi messaggi da cui traspare un'appagata e reciproca soddisfazione sessuale, con l'impegno a combinare presto nuovi incontri segreti in qualche rifugio compiacente. Ieri un intraprendente cronista del «Sun» è riuscito a farsi ricevere da Camilla nella sua casa presso Corsham Wilts per leggerle il testo della telefonata incriminata. Lei, costernata, ha detto: «E' incredibile, incredibile. Non posso due nient'altro. Prima voglio parlare con mio marito che sta tornando a casa». Il malcapitato brigadiere-generale Andrew Parker-Bowles si è limitato a dire ai cronisti: «Perdete il vostro tempo. Non ho niente da dichia- rare». E si è chiuso la porta dietro le spalle, barricandosi con la famiglia, con i due figli (il primogenito è figlioccio del principe Carlo) e il fedele cane da caccia. L'erede al trono ha invece sfidato la tempesta insieme con il padre, principe Filippo, visitando le Shetland, inquinate dal naufragio della petroliera liberiana. Ma la bufera che spira sulle isole è niente rispetto a quella che lo aspetta a Londra, dove suonano, seppur ancora isolati, rintocchi funebri per il futuro della monarchia. Ha dichiarato infatti il parlamentare laborista Clive Soley : «Se continua così, la famiglia reale precipiterà in difficoltà molto gravi. E bisognerà pensare a una radicale riforma della Costituzione». Più esplicito, il condirettore del «Sun», gongolando, ha lanciato in tv: «Non vedo proprio come l'erede al trono possa diventare anche capo della Chiesa anglicana avendo violato ripetutamente almeno due dei dieci comandamenti». E vede nero anche il filomonarchico Harold Brooks Baker, direttore della più autorevole pubblicazione sulla nobiltà «Burke's Peerage»: «Se la monarchia non cambia subito registro, entro tre o quattro anni si arriverà alla Repubblica, che vedo già dietro l'angolo». Sono pareri ancora isolati, timori circoscritti, in una ridda di voci incontrollabili su presunti complotti anche esterni per abbattere la monarchia inglese. Fanno quadrato, intorno alla famiglia reale, numerosi deputati conservatori. Ma a Londra, anche negli ambienti di Casa reale, c'è comunque molta tensione, come dimostra anche lo sfogo contro la stampa pronunciata ieri dal principe Filippo alle Shetland. Ieri sera il governo Major ha seccamente smentito il coinvolgimento dell' «MI5» nella fuga di notizie sulle telefonate. Paolo Patrono I laboristi all'attacco «Monarchia in crisi la Repubblica è dietro l'angolo» Sulle registrazioni l'ombra degli 007 Ma Major smentisce

Luoghi citati: Australia, Inghilterra, Londra