Ucciso generale di Ustica di Fabio Galvano

Roberto Boemio era capo di Stato Maggiore a Bari quando cadde l'aereo Roberto Boemio era capo di Stato Maggiore a Bari quando cadde l'aereo Ucciso generale di Ustica Bruxelles, rapina con troppi dubbi BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Di una tragica rapina è stato vittima a Bruxelles il generale a riposo Roberto Boemio, ucciso a coltellate da due assalitori mentre rincasava. Ma la vicenda, liquidata in poche righe dai giornali belgi, rischia di aprire un nuovo e angosciante capitolo nel giallo di Ustica: il generale Boemio, 58 anni, era stato infatti uno dei testimoni interrogati nel 1991 dal giudice istruttore Rosario Priore, che probabilmente intendeva risentirlo nelle prossime settimane. Quando il Dc9 dell'ltavia precipitò, in quelle drammatiche e tuttora misteriose ore del 27 giugno 1980, il generale era capo di stato maggiore della terza regione aerea, con sede a Bari. Sicuramente, quindi, la magistratura italiana vorrà vedere chiaro nell'agguato mortale avvenuto la notte fra lunedì e martedì, ma di cui soltanto ieri si è avuta notizia. Manca, ad accreditare l'ipotesi della rapina, il portafogli della vittima. Ma è troppo poco: le ombre del complotto e dell'intrigo internazionale, in una vicenda come quella di Ustica che di punti oscuri ne ha fin troppi, non ha tardato a calarsi su questo omicidio. Di sicuro sono già stati attivati i servizi segreti; anche perché il generale Boemio, dopo essersi stabilito a Bruxelles nel 1991, poco dopo l'interrogatorio da parte del giudice Priore e il suo pensionamento anticipato, lavorava per conto della Alenia società Iri che opera nel settore degli armamenti - come rappresentante presso la Nato. Ci si domanda, insomma, se dietro la banalità della cronaca nera non si nascondano tremendi moventi, legati al mistero di Ustica, con i suoi 81 morti i cui parenti ancora oggi chiedono di sapere la verità, o al mercato degli armamenti. E si ricorda il caso di quel mercante d'armi canadese, John Bull, ucciso a colpi di pistola sulla porta della sua abitazione brussellese, nel 1990: anche allora si erano sospettati banali moventi, e solo in seguito si era scoperto che Bull era protagonista nella saga del «supercannone» iracheno. Il ruolo del generale Boemio nell'inchiesta su Ustica è difficile da valutare. Resta il fatto che un paio di mesi dopo la sua deposizione erano stati indiziati i generali e gli alti ufficiali (i reati ipotizzati vanno dall'occultamento di prove all'alto tradimento) ora al centro dell'inchiesta dei giudici romani. Boemio era, nel suo ruolo di Bari, un anello intermedio nella catena informativa: poteva quindi sapere qualcosa sul passaggio delle notizie la sera di Ustica. Poteva insomma fornire, e forse ha fornito, valide indicazioni sul presunto depistaggio da parte dell'aeronautica militare che avrebbe contribuito a fare della tragedia del Dc9 uno dei grandi misteri italiani, come Piazza Fontana o la bomba di Bologna. Fonti della Nato hanno confermato ieri a Bruxelles l'attività del generale per conto della Alenia; ma la sua uccisione non ha per ora giustificato alcuna presa di posizione ufficiale. Probabilmente anche l'Alleanza, prima di lasciarsi coinvolgere nella girandola degli interrogativi, vuole vedere chiaro nella vicenda. Fabio Galvano v A sinistra: il giudice Rosario Priore Sotto: l'aereo dell'ltavia ricostruito dagli inquirenti

Persone citate: John Bull, Priore, Roberto Boemio, Rosario Priore