«Amato fa tutto il possibile» di Flavia Amabile

Soltanto dai politici critiche all'articolo di Romiti in difesa del presidente del Consiglio Soltanto dai politici critiche all'articolo di Romiti in difesa del presidente del Consiglio «Amato fa tutto il possibile» Agnelli e Confindustria contro la crisi ROMA. Si sono creati due schieramenti, all'indomani dell'intervento di Cesare Romiti, che, sul Corriere della Sera di ieri, attaccava «quei parolai» che vogliono far cadere Amato. Da un lato, compatto, il mondo industriale, che si associa alle parole dell'amministratore delegato della Fiat. Sul fronte opposto i politici. Tutti gli imprenditori si sono dichiarati a favore dell'articolo, approvando all'unanimità una nota al termine del direttivo della Confindustria di ieri che condannava i «tentativi di mettere in crisi il governo per creare alternative di schieramento senza indicare progetti chiari per affrontare la pesante situazione economica e sociale». Una posizione comune, senza alcuna opposizione. «Un fatto senza precedenti - sottolinea il vicepresidente Carlo Callieri - credo che nella storia recente della Confindustria sia la prima volta che viene emessa una nota di questa durezza». «Una crisi politica in questo momento in Italia sarebbe gravissima» ha spiegato il presidente della Fiat, Giovanni Agnelli, aggiungendo: «Ci si stava appena riorganizzando: il governo ha fatto tutto il possibile». «Non bisogna mai cercare il meglio: basta il buono - è lo slogan di Vittorio Merloni, ex presidente della Confindustria - Mi auguro che l'attuale governo duri. Avete visto come la lira sia stata influenzata dalla paura della caduta del governo?». Ma il coro delle approvazioni è generale: secondo il presidente dell'Enichem, Giorgio Porta, in questo momento «l'Italia ha bisogno di stabilità. Con i limiti che ha il governo Amato sta operando bene». D'accordo anche Pietro Marzotto, che spera «che Amato resti in sella, perché abbiamo bisogno di governo e non possiamo permetterci avventure». Infine il giudizio del presidente della Fininvest, Silvio Berlu¬ sconi, che considera quello guidato da Amato «l'unico governo possibile. Sta facendo bene e poi non vedo quali alternative possano esserci. Un altro governo a cosa servirebbe? Non possiamo far altro che apprezzare il lavoro fatto e la volontà con cui lo fanno e sperare che possano continuare in attesa che si chiarisca il cambiamento in corso in Italia». Di tono diverso i commenti registrati a Montecitorio e Palazzo Madama. «La Fiat deve andare bene se il dottor Romiti trova il tempo di occuparsi del ragazzino (la politica) che dà fastidio al manovratore (il presidente del Consiglio)». La bat¬ tuta è del de Michele Viscardi. Ironizza pure il presidente della commissione Bilancio, il socialista Angelo Tiraboschi: «Anche Romiti - afferma - rientra nella categoria dei pentiti perché avrebbe. dovuto dire queste cose molto prima. Così, forse, la Lega non sarebbe cresciuta tanto». Identico il tono utilizzato dal leader del pds, Achille Occhetto: «Lo capisco ha detto - perché Amato dà tutto agli industriali. Ma quella di Romiti è una visione miope perché, così, si rischia di far precipitare il Paese nella disoccupazione e nella recessione». Perplessità all'articolo di Romiti vengono espresse anche dall'ideologo della Lega Nord, Gianfranco Miglio: «E' la solita richiesta dell'imprenditoria dice - di stabilità e di continuità del governo, che in sé è legittima. Ma è una posizione che ho sempre criticato. L'imprenditore dovrebbe essere sempre contro il governo. Se è d'accordo significa che il mercato è condizionato dall'autorità pubblica». Molti i dubbi espressi anche da Luciano Benetton che è allo stesso tempo imprenditore e senatore del pri. «Indubbiamente - afferma - questo governo qualcosa ha fatto ma di strada ne deve fare ancora molta». Flavia Amabile Nella foto grande il leader della Confindustria Luigi Abete A sinistra Cesare Romiti

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