I vestiti dello stupore di Emanuela Minucci

La moda dei teenager che tende al divertimento La moda dei teenager che tende al divertimento I vestiti dello stupore Fra stile «Virginia Woolf»Anni 70, finti stracci e abiti ridotti Nel tempo dei saldi primeggiano blazer sfilacciati e voglie rapper Lei ama lo stile «Virginia Woolf», ma anche l'ingenuo kitsch Anni Settanta. Lui si ispira ai grintosi rapper di Manhattan o gioca a fare il «neopauperista» con finti stracci e abiti ridotti all'essenziale. Suffragette, seguaci dell'hiphop, nuovi-finti poveri. Così amano vestirsi, o meglio travestirsi i teen-ager d'oggi. Giovani contro-corrente che usano l'abito per stupire, comunicare, divertirsi. Attraverso i vestiti ironizzano sul tempo delle loro mamme (fatto di sinistri pantaloni a zampa d'elefante e camicette dal colletto a lancia) o sulla nuova austerità. La risposta scaramantica al fantasma della crisi si chiama appunto «neo-pauperismo»: inedita moda a base di maglioni sfilacciati dall'aspetto antidiluviano, jeans squarciati ad arte o camicette striminzite. Mai come in questi giorni, il grande popolo dei teen-ager può soddisfare le nuove esigenze modaiole. Il motivo è semplice: siamo in periodo di saldi e i prezzi sgonfiati danno la possibilità ai giovani (spesso squattrinati) di rimpolpare il guardaroba. «Abbiamo avuto tre giorni di fuoco - commenta soddisfatta la titolare del negozio Poricif di piazza Vittorio Veneto - abbiamo venduto benissimo tutta la merce ribassata: dai vestitini da suffragetta ai giubbotti in eco-pelle, finta pelle ecologica». Fra le proposte più invitanti di Poncif, lunghe e aderenti giacchette Anni Settanta con grandi revers (ribassati a 80 mila lire), maxi abiti dalla linea affusolata stile Virginia Woolf (90 mila lire) e ironici tailleur gessati «Little Italy» da nuova gangster. Per le ragazze che amano lo stile francescano-chic, invece, ci sono le creazioni firmate Martin Margiela, stilista in incognito che odia la griffe-mania e correda polemicamente ogni suo capo con un'etichetta bianca. Margiela (in esclusiva da Jana, piazza Vittorio Veneto 3) crea blazer sfilacciati (80 mila lire) e maxi-abiti da piccola fiammiferaia (il prezzo, anche in saldo, resta da principessa: 304 mila lire). Sempre da Jana ecco diverse curiosità Anni Settanta: candide camicie in feltro, asciutti cardigan chiusi da una solitaria zip, ironici abitini dal colletto a punta. Saldi succulenti per il rappista più convinto, invece, nella nuova rivendita di piazza Castello 64 (negozio specializzato nella moda «di strada» ancora in attesa di un nome). Qui l'intera divisa da hip-hop fan viene offerta a prezzi ribassati: i giubbotti ih pelle costano 250 mila lire, i jeans Levi's dai colori accecanti 60 mila e gli anfibi superstar 59 mila. In alternativa ecco i capi «arrabbiati e scontati» di Inferno (via Carlo Alberto 55): giubbotti usati (da perfetto teddy-boy) a 50 mila lire, massicci scarponi da minatore a 150 mila lire, camicie in similpelle a 60 mila lire. Tutti «on the road again». Emanuela Minucci

Persone citate: Margiela, Martin Margiela, Virginia Woolf

Luoghi citati: Manhattan