Telemontecarlo alla ghigliottina

Burrasca sull'emittente: dimissioni in massa, nuove nomine, Milano vicepresidente Burrasca sull'emittente: dimissioni in massa, nuove nomine, Milano vicepresidente Telemontecarlo alla ghigliottina Da ieri i 70 giornalisti della rete sono in sciopero «E' ormai snaturata la linea della nostra televisione» ROMA. Telemontecarlo:; va in onda la crisi. Da ieri i 70 giornalisti dell'emittente sono in sciopero, arroccati in una redazione a temperatura rovente, lasciati a spellarsi nel loro vischioso brodo da un'azienda che ha scelto la linea dura: nessun incontro finché non rientrerà lo stato di agitazione. «Ma come facciamo ad andare in onda - dice Paolo Parnasi, del comitato di redazione - se non abbiamo più nemmeno un direttore responsabile? Chi ce lo firma il telegiornale?». Perché lai novità di ieri è una improvvisa decapitazione in serie: se ne som andati in tre, dimissionari o dimissionati che siano, e ora Telemontecarlo è tutta targata Ferruzzi. Considerato che la famiglia in questione sembra non aver il nwiimo interesse per la tv, la ristnitturazione annunciata come prirno passo del rilancio assume i conforni minacciosi di una manovra per rendere più agevole la cessione. . La giornata di fuoco ieri è cominciata con un fùlmine a ciel sereno per cdr e comitato d'azienda che aspettavano giusto a metà gennaio la presentanone del piano di ristrutturazione e avevano deciso di richiedere ufficialmente il bilancio dell'azienda. Un comunicato, intorno a mezzogiorno, li ha informati che «i Consigli di amministrazione di Tv Internazionale e di Globo Newa Italia hanno nominato all'unanimità Emmanuele Milano, fino ad oggi Direttore Generale, alla carica di vice presidente. Amministratore delegato di entrambe le società è stata nominata Alessandra Zingales, da anni impegnata nel settore televisivo nazionale e internazionale». Romana, 41 anni, tx Sacis, la società diJ distribuzione dei prograrnmi Hai, la Zinjales è la prima donna chiamata a dirigere una tv. «I Consigli hanno preso contestualmente atto delle dimissioni presentate dalle {anche di vice presidente ed amministratore delegato di Dionisio poli. Per quanto concernala Globo News Italia, il Consiglio ha altresì preso atto delle dimissioni dal proprio incarico presentale da Ricardo Pereira, responsabie ed ideatore dei programmi giornalistici». Ai due, si è aggiuntò poi il direttore dei tg Roberto Quintini, «he per ora non 4 verrà sostituito. Con questa ma* , novra, i brasiliani (49% delle azioni) vengono sostituiti completamente, nella gestione operativa dell'emittente, dagli uomini Ferruzzi (40%). Alla famiglia Maririho resta soltanto il responsabile del palinsesto. La situazione è complicata dal fatto che il dimissionario Poli detiene, con la sua Real Posada, l'I 1% delle azioni. Immediata la risposta dei giornalisti: «Lo smantellamento di Trac è cominciato. Il gruppo Ferruzzi, che insieme con il direttore Emmanuele Milano sta gestendo la ristrutturazione dell'azienda, ha estromesso il vice presidente, il direttore dei servizi giornalistici e il direttore dei tg: è la conferma dell' inversione di rotta. Sport e in- formazione non rappresentano più le linee portanti di Tmc. Il direttore Pereira costituiva la garanzia di una linea editoriale che in sei anni ha contribuito a caratterizzare Tmc come una voce libera nel panorama dell'emittenza tv. Il direttore rappresentava inoltre la garanzia di una linea di continuità a livello occupazionale - si parla di 300 posti in eccesso oltre che unico garante dell'anomala situazione di Tmc nei confronti della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Questo duro attacco all'informazione di Tmc rappresenta un pericoloso precedente nel panorama della comunicazione in Italia proprio mentre si stanno scrivendo le regole dell'emittenza radio-tv e viene meno l'ipotesi del terzo polo». La presidenza di Carlo Maria Colombo, che molti chiamano «il grande liquidatore», non è di buon auspicio. «Abbiamo anche scritto ai presidenti di Camera e Senato» dice Parnasi. Le tracce della crisi risalgono al periodo immediatamente precedente le Olimpiadi di Barcellona: «Anche lì abbiamo dovuto ridimensionare, mentre Milano gestiva Tmc come fosse la Rai: 300 milioni a puntata per il programma "93" di Umberto Smaila». Ma neppure Smaila ce l'ha fatta: il mese scorso Tmc ha cancellato lui e Tv Donna della Urban. «Carla Urban tornerà a fine mese» è la versione dell'ufficio stampa. I vertici per ora tacciono. Un'ora di fiction costa all'emittente 72 milioni, circa altrettanti un'ora di informazione: se il deficit, come pare, è di 150 miliardi, più che le forbici potrebbe essere usato il machete. Peccato. Perché se in queste ultime stagioni tv invece dell'orrido Auditel fosse sopravvissuto il vecchio indice di gradimento, sarebbe stato spesso puntato sui programmi Tmc. Alessandra Heracci I brasiliani sostituiti dal Gruppo Ferruzzi Una donna il nuovo amministratore delegato Nella foto sotto, Umberto Smaila e qui accanto Caria Urban eliminati dal palinsesto di Telemontecarlo per ridurre le spese. Nella foto grande Emmanuele Milano, nominato ieri' vicepresidente dell'emittente monegasca

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