E' SBAGLIATO di Barbara Spinelli

E' SBAGLIATO E' SBAGLIATO Quella voglia di perdonare il Novecento e se stessi A liberazione di Erich Honecker non fa meraviglia, in quest'Europa che sta perdendo - per pusillanimità, per cinismo nichilista - la vittoria dell'89. Il perdono al Capo di Stato della Germania Est, il silenzio complice sul genocidio perpetrato dai neocomunisti serbi in Bosnia, il rimpianto diffuso dell'ordine petrificato che fino alla caduta del Murò regnava oltre cortina:, sono altrettanti segni che l'Occidente non intende condannare i misfatti compiuti all'indomani della seconda guerra mondiale, e che buona parte di questo Novecento sanguinoso - con i suoi gulag, i suoi asili psichiatrici per dissidenti, le sue ultime purificazioni etniche - sfugge irrimediabilmente alla sua volontà di fare giustizia. Il Muro di Berlino è caduto e l'Occidente è ancora lì, di fronte alle rovine, in stato di stupore beota. Cos'era, quel che il Muro racchiudeva? Era davvero il male? Era davvero il nemico? Sono tre anni che l'Occidente ri-i mugina in assorta fissità i prò e i contro, e una cosa ormai è chiara: il Grande Nemico del secolo ha da restare uno solo, il suo nome è Hitler, basta adesso con il nemico e con gli sforzi che esso ci impone. Se l'avversaTio è unico non possono esservene altri, non occorre fronteggiarne altri. Il male comunista o neocomunista non ha avuto luogo, non ha luogo in queste ore, sotto i nostri occhi: d'altronde non l'abbiamo mai combattuto, né prima della caduta del Muro né adesso in Bosnia. Questo precisamente significa la soluzione di ijonecker: «Il processo al comunismo non s'ha da fare», h$ a lui né ad altri responsabili di un sistema totalitario eh* tutti dicono morto, e che i dev'essere meno morto di q^el che si afferma, se ha tanta forza di intimidazione. Chej'deve disporre ancora di arrii, di mezzi di pressione misteriosi, per ridurre gli occidentali a uno straccio. Quante volte si è visto Honecker salutare con il pugno chiuso di/fronte alle telecamere, durante il processo! Sembravejun perseguitato politico, più che il responsabile di centinaia di morti ammazzati menfe tentavano la fuga oltre il Muro. Sembrava il rappreseàfante di un potere ancora minaccioso. Il perdono a Honecrer prefigura il perdono generalizzato: a Gorbaciov, a Jaruzelski, a Milosevic. Dice 1» Corte penale di Ber- Adolf Hitler lino che Honecker è vecchio e malato oltre che depresso, e che sottoporlo a giudizio è una violazione dei diritti dell'uomo. Ma la giustizia è una cosa, la clemenza è un'altra. La prima si amministra sulla base dei delitti commessi dall'imputato, per rispettare i diritti umani delle vittime rappresentate dalla parte civile. La clemenza può e deve intervenire, ma dopo il giudizio. Se così non è, se i criteri giuridici su cui si fonda la civiltà occidentale sono in tal modo manomessi, allora non si capiscono più i processi di Norimberga. C'erano malati e depressi anche allora, e il procedimento giudiziario non fu per questo bloccato. Era vecchio e moribondo anche Barbie, e il processo a Lione non subì battute d'arresto. La depressione psichica del criminale non è cosa che riguardi la Corte. Se la riguarda, vuol dire che lo psichiatra e il confessore hanno spodestato il giudice. Vuol dire che oggi Raskolnikov sarebbe assolto: la sua depressione spezzerebbe l'anello che lega il delitto al castigo. Il Novecento che sta per concludersi è fatto di sangue, e ha ragione Giovanni Paolo II: l'intero secolo è stato solcato da un profondo disprezzo nei confronti dell'uomo. L'intero secolo, non solo la metà che si ferma a Norimberga. Ma questo, precisamente, è inaudibile da parte di politici e intellettuali benpensanti. Per pusillanimità appunto. E perché è duro riconoscere che il nemico l'abbiamo avuto di fronte anche dopo il '45, e non l'abbiamo voluto vedere. Che l'abbiamo di fronte oggi in Bosnia - nell'ultimo travestimento nazional-comunista - e non vogliamo vederlo. I politici e gli intellettuali benpensanti non credono più in nulla, ma se proprio devono scegliere preferiscono credere nell'esistenza del bene piuttosto che del male, del paradiso piuttosto che dell'inferno. Nel XX secolo abbiamo avuto «frigoriferi, lavatrici, elettrodomestici che riducono la fatica del vivere»: nella bilancia bisogna mettere anche questo accanto al gulag o ai lager serbi - l'ho letto ieri sul mio giornale - e il Papa ha sbagliato a non ricordare sì consolanti acquisizioni. Se l'avesse fatto il Novecento gli sarebbe apparso meno affaticato, meno condannabile. E il nemico, ben pesato, gli sarebbe sembrato - come ai giudici di Berlino - più perdonabile. Barbara Spinelli Adolf Hitler

Persone citate: Adolf Hitler, Erich Honecker, Giovanni Paolo Ii, Gorbaciov, Hitler, Honecker, Jaruzelski, Milosevic

Luoghi citati: Berlino, Bosnia, Europa, Germania Est, Lione, Norimberga