Vescovo contro i boss-portantini
Vescovo contro i boss-portantini Vescovo contro i boss-portantini CROTONE. Qualche mese fa aveva detto che, nella sua diocesi, chi è mafioso non si può accostare ai sacramenti, che chi vive sull'altrui sofferenza non può dirsi o essere cristiano. Ora il vescovo di Crotone, mons. Giuseppe Agostino, vice presidente della Conferenza episcopale italiana, ha fatto un altro passo, decidendo di sciogliere con effetto immediato i comitati che in ogni città come in ogni paesino del Crotonese animano, finanziano, organizzano i festeggiamenti religiosi. Comitati che troppo spesso diventano vetrine per persone che, in special modo nei piccoli centri, aumentano di prestigio dall'essere «anche» uomini di chiesa. Alla base di questa decisione (che certo è destinata a provocare un putiferio) c'è un fatto che il prelato dà per sicuro, «mentre si lamenta l'infiltrazione mafiosa nelle istituzioni»: che «dentro i comitati di festa tra i portantini - ritenuti ambiti prestigiosi - vi siano e vi sono persone che, nell'opinione pubblica, sono indicati come appartenenti ad organizzazioni mafiose». Ieri mons. Agostino, quando la lettera è stata resa pubblica da un periodico locale, il «Crotonese», non era in sede (si trovava a Cosenza per partecipare ad un dibattito sul marxismo) ed i suoi collaboratori hanno ritenuto non opportuno commentare con i giornalisti l'iniziativa del vescovo. Ma perché questa decisione, contenuta in una lettera che domenica sarà resa nota per espressa volontà del prelato in tutte le parrocchie della diocesi? La volontà precisa di riproporre la Chiesa calabrese - in un momento in cui la regione vive uno stato di grande tensione sociale - in un ruolo di prima linea nella lotta alla mafia. Tanto che, nella lettera, mons. Agostino ha voluto scrivere che «come Chiesa non possiamo certo ridurci a proclami sottraendoci all'onere della testimonianza e, ancor prima, della doverosa coerenza». Mons. Agostino poi non ha usato mezze misure nel definire la presenza di personaggi in odore di mafia nei vari comitati per i festeggiamenti o nelle associazioni dei portantini come un «autentico scandalo per la coscienza di molti», per la soluzione del quale coinvolgerà direttamente i parroci che dovranno sottoscrivere, «sotto la propria personale responsabilità», gli elenchi di coloro che intendono far parte dei comitati dei portantini. Comitati ed associazioni che, nella sola diocesi di Crotone, vedono partecipare centinaia e centinaia di «fedeli» o presunti tali. Diego Minuti
Persone citate: Diego Minuti, Giuseppe Agostino
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