Pollice verso di Craxi all'ex delfino di Fabio Martini

Il leader: sono anche pronto a farmi da parte, però Martelli non prenderà il mio posto Il leader: sono anche pronto a farmi da parte, però Martelli non prenderà il mio posto Pollice verso di Craxi alKex delfino E ripropone Giuliano Amato alla segreteria delpsi ROMA. Prima di entrare nella tana del leone ferito, hanno preso coraggio, sorseggiando un caffè al bar «Giolitti». Poi, gli ambasciatori mandati da Martelli - Formica, Di Donato e Capria - si sono presi sotto braccio, e passo dopo passo, attraverso i vicoletti della Roma rinascimentale, sono arrivati alle 16,30 all'Hotel Raphael, dove li aspettava la missione più spiacevole della loro carriera: dire a Craxi di farsi dà parte e chiedergli l'appoggio per la segreteria Martelli. Craxi ha accolto (e trattenuto) i tre ambasciatori nella hall e, in una chiacchierata durata un'ora, gonfia di umori pesanti, il segretario ha risposto a muso duro, ha annunciato che sì, lui se ne andrà - questo non è in discussione - ma che di appoggiare Claudio Martelli non ci pensa proprio. Certo, ha assicurato Craxi, l'assemblea nazionale si terrà «entro la fine di gennaio»; certo lui è pronto a farsi da parte «anche prima dell'Assemblea»; certo la linea politica si può discutere, ma la candidatura di Martelli no, quella non si discute: «Divide il partito» ed è perniciosa quell'ipotesi del «partito democratico» lanciata dall'ex delfino. E ai tre ambasciatori (scelti perché tra i «ribelli» sono quelli che Craxi detesta di meno) non è restato che ripetere che se continua il gioco al massacro «il psi rischia di uscire fuori dal gioco». Nulla da fare. I tre si sono trovati davanti un Craxi deciso a combattere fino all'ultimo. Inseguito com'è da un doppio avviso di garanzia (e secondo una voce non confermata da un terzo in arrivo), Craxi ha un disperato bisogno di restare in sella il più a lungo possibile, nella speranza-di- poter-«trattare» ima qualche via d'uscita. E così, visto che Craxi vuole andare al braccio di ferro, da ieri sera è ripresa la ridda di candidati alla segreteria indicati dalla maggioranza. E dunque, ecco i nomi di Salvo Andò e, a sorpresa, di Giorgio Benvenuto, oltre a quelli di Valdo Spini e di Ottaviano Del Turco. Anche se il candidato preferito da Craxi - lo ha ripetuto ai suoi fedelissimi resta Amato. Di nomi e di tattica si è parlato a lungo in una riunione serale, convocata da Craxi all'ex cinema Belsito sulla collina di Monte Mario, un lungo incontro al quale hanno partecipato i colonnelli restati con Craxi: il vicesegretario De Michelis, i presidenti dei gruppi parlamentari, La Ganga e Acquaviva, i mini¬ stri Andò e Conte, e Intini, Babbini, Rotiroti, Lagorio, anche se gli occhi di tutti erano puntati sul capo del governo. Alle sei della sera Giuliano Amato ha lasciato Palazzo Chigi, per partecipare al summit. Ai suoi Craxi ha parlato chiaro: «Sono pronto ad andarmene», ma Martelli «che ha problemi anche all'interno della minoranza» non può essere il successore. E Craxi ha spiegato che, se Amato dovesse cadere nelle prossime settimane, bene, in quel caso ir suo ritorno al partito è garantito, «sarà lui il segretario». Ma se Amato resisterà e dunque la collaborazione con la de regge, «a quel punto non può certo essere Martelli il segretario di un psi alleato della de». E in questo caso, ha spiegato Craxi, il psi dovrà trovarsi un segretario diverso. Ma il vertice, chiuso alle 21,15, non ha partorito preferenze sui possibili candidati, anche perché i «trattativisti» - il gruppo di «centro» vicino ad Amato (La Ganga, Conte, Andò) - hanno spinto sul freno, han fatto di tutto per evitare la rottura con i martelliani. E così da stamane, sfumata per ora l'ipotesi unitaria, riprenderanno a tutto gas le trattative, i tentativi della minoranza di minare alla base la maggioranza, di sottrarre truppe in vista della «soluzione finale», della conta decisiva. La pressione sarà tutta sugli uomini delle tessere, La Ganga che controlla il Piemonte, Andò la Sicilia, Conte mezza Campania. Avendo bene in mente le parole pronunciate da Giuliano Amato domenica scorsa ad Orbetello, davanti ai parlamentari e ai consiglieri regionali toscani: «L'unica soluzione è Martelli segretario». Fabio Martini I! ministro della Giustizia Claudio Martelli

Luoghi citati: Campania, Orbetello, Piemonte, Roma, Sicilia