'900 secolo maledetto

il caso. Da Assisi Wojtyla lo «scomunica»: «odio e sangue» il caso. Da Assisi Wojtyla lo «scomunica»: «odio e sangue» '900, secolo maledetto Ma gli storici non sono d'accordo »t ROMA « OVECENTO, che tu sia m maledetto. Dalla Basilica 1 di San Francesco ad Assiè 11 si, Giovanni Paolo II scaglia la sua invettiva contro il «secolo segnato dall'odio», il Novecento imbrattato di sangue, sfigurato dagli orrori del genocidio, reso sempre più cupo da una sequenza interminabile di massacri, carneficine, efferatezze di ogni genere. Con la mente rivolta alle stragi della Bosnia, il Papa mette sotto accusa un intero secolo solcato, ha detto, da «un profondo disprezzo nei confronti dell'umanità». Evocate da Karol Wojtyla, scorrono le immagini raccapriccianti degli eccidi di massa consumati durante le due guerre mondiali, dell'Olocausto, dei milioni di individui rinchiusi e sterminati nei gulag di Stalin, delle vittime di Hiroshima, e adesso dei popoli europei che si scannano per la conquista di un lembo di terra. Tragedie immani, nefandezze di inaudita ferocia. Ma è giusto condannare e spedire all'inferno il secolo della penicillina e del Welfare State, del Concilio Vaticano II e dell'emancipazione della donna, della democrazia e della conquista della Luna? E' giusto consegnare al giudizio dei posteri l'immagine di un secolo impastato soltanto di «odio» e di «disprezzo nei confronti dell'umanità», un puro rigurgito di barbarie che segna il Novecento come uno dei periodi più tetri della nostra storia? Paolo Conte lo canta nel suo ultimo disco, Novecento, trovandosi in perfetta sintonia con il Papa. Ma non è una valutazione molto condivisa. Secondo lo storico Valerio Castronovo il giudizio di Wojtyla sarebbe «ineccepibile se fosse riferito alla prima metà del secolo con le immani ecatombi delle due guerre mondiali, le aberrazioni dei regimi totalitari, l'orrore del genocidio degli ebrei, dèlie violenze esercitate dall'Europa nel periodo del suo dominio su popoli e continenti». Un po' me- come due fattori che avrebbero inevitabilmente cambiato l'uomo in meglio, perfezionandolo e liberandolo dagli orrori del passato. Speranza che si è manifestamente dimostrata vana e irrealizzabile». Ma il cattolico Cardini non gradisce la condanna in toto del Novecento pronunciata dal Pontefice: «In ogni secolo il bene e il male convivono e si intrecciano. Il Duecento, per esempio: da una parte ha conosciuto la crociata contro gli Albigesi; dall'altra è stato il secolo delle grandi cattedrali, dei grandi progressi nei campi dell'ottica, della matematica e della medicina». Niente demonizzazione del Novecento, dunque. «Bisognerebbe smettere di pensare al Progresso con la P maiuscola e cominciare ad apprezzare i singoli progressi. Le ricerche sul nucleare hanno portato alla bomba H, certo, ma anche alle conquiste utilissime della medicina nucleare». Una proposta: se il nostro secolo non merita né le fiamme dell'inferno, né le beatitudini del Paradiso, che almeno gli sia riservato un posticino in Purgatorio. Pierluigi Battista Castronovo: Non dimentichiamo che dal '45 l'Europa ha vissuto un lungo periodo di pace Cardini: E non demonizziamolo l IL BENE SIGMUND FREUD // ALBERT EINSTEIN /// LA PENICILLINA E GLI ANTIBIOTICI IV LA LIBERAZIONE DELLA DONNA V L'AUMENTO DELLA VITA MEDIA VI FRIGORIFERI . E LAVATRICI: ELETTRODOMESTICI CHE RIDUCONO LA FATICA DEL VIVERE VII LA DEMOCRAZIA EI DIRITTI INDIVIDUALI IL MALE L'ECATOMBE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE // IL GULAG III AUSCHWITZ IV HIROSHIMA V I BAMBINI AFFAMATI DEL TERZO MONDO VI I DISASTRI ECOLOGICI VII LA CRUDELTÀ' no, sostiene Castronovo, se si riferisce agli ultimi cinquantanni: «Non possiamo dimenticare che dal '45 l'Europa ha vissuto un lungo periodo di pace, ha conosciuto uno sviluppo economico poderoso, la riaffermazione dei diritti civili e delle libertà fondamentali, la diffusione di un grande benessere». E allora, da dove nasce la «scomunica» papale del Novecento? «Direi dallo sgomento spiega Castronovo - che ciascuno di noi prova assistendo al risorgere dei fantasmi dell'antisemitismo e del razzismo che pensavamo fossero stati esorcizzati una volta per tutte, dal ritorno imprevisto di retaggi atavici, di epidemie d'odio suscitate dall'insorgere di conflitti religiosi, etnici e nazionali nel cuore di un'Europa disorientata che ha vissuto fino alla caduta del muro di Berlino rifugiandosi nei propri privilegi e nella difesa del proprio benessere». Diagnosi in parte fatta propria dallo storico Franco Cardini: «Il sentimento di delusione manifestato dal Papa nasce dal fatto che né i laici né i cristiani riescono a rassegnarsi al tramonto di una speranza: quella che immaginava il Progresso e la libertà Valerio Castronovo e a sinistra Franco Cardini. A destra Karol Wojtyla

Luoghi citati: Assiè, Berlino, Europa, Hiroshima, Roma