Craxi partita la richiesta di processo

In 118 pagine le motivazioni dei giudici per avere dalla Camera Tautorizzazione a procedere In 118 pagine le motivazioni dei giudici per avere dalla Camera Tautorizzazione a procedere Craxi, partita la richiesta di processo E spunta il nome del leader socialista anche dalla «Duomo Connection» MILANO. Centodiciotto pagine. E' da record la richiesta di autorizzazione a procedere contro Bettino Craxi, che la procura di Tangentopoli invia oggi a Roma. E intanto il nome del segretario nazionale psi spunta anche dalle carte del processo «Duomo Connection», Bettino Craxi, «il capo dei capi», sarebbe stato chiamato in causa insieme al figlio Vittorio per «spingere» la pratica edilizia del Ronchetto. Ultima riunione, ieri sera, per i magistrati di «Mani pulite». Ancora una lettura alle 118 pagine, materialmente scritte da Piercamillo Davigo, e poi le cinque firme in calce al documento. Il fascicolo, passato al procuratore generale Giulio Catelani, è stato poi affidato ai carabinieri. Prima tappa romana il ministero di Grazia e Giustizia, poi il presidente della Camera e, infine, la giunta per le autorizzazioni a procedere. Le accuse sono note: concorso in corruzione, ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. Centodiciotto pagine e una montagna di interrogatori allegati, tutti quelli relativi ai presunti finanziamenti occulti del psi nazionale. Si va dai verbali dei cugini Lodigiani, gli imprenditori Mario e Vincenzo, agli interrogatori di Salvatore Ligresti e di altri manager del gruppo. Non mancano i politici coinvolti nelle mazzette sulla Metropolitana Milanese, che hanno spiegato ai magistrati i metodi di spartizione delle mazzette: da Luigi Carnevale, pds, a Sergio Radaelli, psi. Altri politici del garofano, da Giacomo Mancini a Nevol Guerci, sentiti come testimoni, hanno raccontato il funzionamento della, segreteria amministrativa e di quella politica. E il nome del leader socialista Isptinta anche dalle carte del processo «Duomo connection», un cocktail di narcotrafficanti, immobiliaristi e funzionari comunali, legati alla pratica edilizia del Ronchetto. Nei verbali di interrogatorio del giugno scorso, Gaetano Nobile, condannato a 21 anni per narcotraffico, ricostruisce le pressioni sui politici per accelerare la pratica del Ronchetto. Dice Nobile al pm Ilda Boccassini: «A Roma mi ero incontrato con Anita Garibaldi (della direzione nazionale psi) la quale mi aveva detto di aver parlato della situazione anche con Bettino Craxi il quale aveva dato incarico al figlio Bobo di parlare direttamente con Schemmari. Per telefono al Cremascoli (altro imputato del processo) riferii la cosa in codice: "Lì ho parlato con il capo dei capi", intendendo riferirmi a Bettino Craxi». E' una bugia questa di Nobile, che in realtà, come afferma lui stesso, ha incontrato solo Anita Garibaldi e non il segretario nazionale psi. Anche con Bobo Craxi nessun incontro ma, dopo aver registrato che la pratica era stata effettivamente approvata, Gaetano Nobile afferma: «Se non fossi stato arrestato avrei dato un contributo al partito nell'ordine dei 100 milioni». Al magistrato, Nobile racconta anche di un suo incontro con l'allora sindaco Paolo Pillitteri a cui promise dei soldi. E' credibile Nobile? Per ora c'è solo la sua parola. E a Roma l'on. Formica, commentando un'intervista dell'avvocato di Craxi, Lo Giudice, ha detto: «Io non mi affiderei per le considerazioni politiche agli avvocati, sarebbe un brutto momento per Craxi se indicasse come suo successore alla segreteria il suo avvocato». Fabio Potetti Il segretario psi Bettino Craxi: è accusato di concorso in corruzione ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti

Luoghi citati: Milano, Roma