Quell'assassino ladro incapace

Quell'assassino ladro incapace «Occhi di ghiaccio» si racconta Quell'assassino ladro incapace Giancarlo Ragona, 37 anni, il rapinatore che ha ucciso il farmacista Mauro Allini il 19 ottobre scorso, ha reso piena confessione. Ha raccontato perché ha sparato («stavo fuggendo, ho esploso un colpo accidentalmente: avevo il cane della pistola alzato ed ho compiuto un movimento falso») e perché è diventato un bandito («ero oberato dai debiti di gioco»). Dopo la tragica rapina nella farmacia di via Villa Giusti, la sedicesima della serie in soli quattro mesi, ha abbandonato la Y10 chiara, usata per tutti i suoi colpi, nei pressi di piazza Massaua. L'ex lavapiatti dell'ospedale San Luigi è rimasto inattivo tre settimane. «Volevo costituirmi», così ha sostenuto, «poi i debiti, decine di milioni, mi hanno obbligato a rimettermi il passamontagna». Giancarlo Ragona ha preso le sue precauziom: niente più rapine in farmacia e, soprattutto, a Torino. Il primo colpo è andato a farlo in provincia, un secondo ad Asti. Questa volta con auto diverse, non con la stessa vettura come in precedenza. Perché lui, rapinatore professionista per la cura con cui preparava gli assalti, aveva un problema: non era in grado di rubare le macchine. Così infatti ha spiegato agli inquirenti: «Ho usato la stessa Y10 per le rapine in farmacia, anche se mi rendevo conto che da tempo la polizia aveva la mia targa, perché non sono in grado di rubare un'auto. Non so come si collegano i fili del cruscotto per l'accensione. Non l'ho mai capito. Allora ho preferito ri¬ schiare. L'YIO l'ho rubata in seconda fila. Una signora era scesa per una commissione commettendo l'ingenuità di lasciare le chiavi nel cruscotto. Io stavo girando per la città, ero in attesa da ore. Sono saltato sopra e sono fuggito. L'ho posteggiata dalle mie parti usandola solo di sera, nell'oscurità, in modo che non si notasse». Addirittura, per impadronirsi della vettura su cui è stato arrestato, una Al 12, Giancarlo Ragona è andato in treno a Novara, «così se mi arrestavano per il furto non mi collegavano all'identikit che tutte le volanti di Torino tenevano sul cruscotto». Anche a Novara ha dovuto girare per ore prima di trovare un incauto che parcheggiasse davanti ad un negozio con le chiavi dentro. Poi ha preso l'autostrada sino a Ceva, quasi duecento chilometri di distanza, per compiere una rapina a lui congeniale, quella alle casse di un supermercato. E' stato l'ultimo colpo, la polizia stradale di Savona è riuscita ad intercettarlo dieci minuti dopo l'allarme. Forse, se non gli avessero trovato il suo inconfondibile revolver Smith & Wesson cromato 38 special (è stato l'errore più grave, confermano in questura: compiere tanti assalti con la stessa arma), l'avrebbero scambiato per un «balordo», ma gli agenti si sono presto resi conto che c'era dell'altro. L'identikit incredibilmente somigliante, diffuso in tutta Italia da due mesi, ha dissolto ogni dubbio: il rapinatore dagli occhi di ghiaccio» era finalmente finito in trappola. [m. vag.J Giancarlo Ragona ha confessato l'omicidio del farmacista Mauro Allini e decine di rapine La somiglianza con l'identikit diffuso prima della cattura è impressionante

Persone citate: Giancarlo Ragona, Mauro Allini

Luoghi citati: Asti, Ceva, Italia, Novara, Savona, Torino