L'incubo della nebbia
L'incubo della nebbia Dopo il gelo la nebbia. Sul Mediterraneo centrale è presente un campo di alta pressione la cui origine però non è più quella del Continente russo, bensì, atlantica. Ciò ha comportato la sostituzione del tipo di aria in circolazione, i cui effetti immediati sono stati avvertiti dalle temperature, tornate verso i valori stagionali, e un accresciuto tasso di umidità. Di contro la stabilità atmosferica e la stasi della circolazione dell'aria costituiscono fattori determinanti nel processo di formazione delle nebbie e nell'accumulo di sostanze inquinanti nei grandi centri urbani. Ebbene, una tale situazione meteorologica, incentrata nella contrapposizione di due «centri barici», uno di alta pressione sul Mediterraneo e l'altro di bassa pressione, su gran parte del Continente centro-settentrionale, è destinata a protrarsi per tutta la settimana. La nebbia e l'inquinamento atmosferico assumeranno quindi un ruolo sempre più rilevante, tanto da costituire gli aspetti più salienti di questa congiuntura meteorologica. Intanto però tra oggi e domani l'alta pressione accuserà un leggero e temporaneo cedimento sulle regioni settentrionali e centrali, a causa del transito della parte meno attiva di una perturbazione atlantica. Pertanto entro questo intervallo, nebbie a parte, le condizioni del tempo su queste regioni si presenteranno incerte con annuvolamenti più o meno irregolari dai quali però ci attendiamo soltanto delle locali nevicate sulle zone alpine e qualche sporadica pioggia sulla Liguria e sulle regioni padane. Da mercoledì in poi la pressione tornerà a salire fino a raggiungere valori elevati proprio sulla nostra penisola, e premesse quindi sono per un prosieguo della settimana con tempo stabile ma non necessariamente assolato ovunque, ulle regioni padano-venete, sull'Emilia, sulla fascia costiera dell'alto Adriatico e nelle valli interne del Centro prevarrà un tempo nebbioso. Adrà meglio nelle regioni meridionali. Marcello Loffredi ni gto e elrto a su no ù o ci ali e la ogrio suo biasalla tiro so. ridi L'incubo della nebbia
Persone citate: Marcello Loffredi
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