Psi-pds ponte verso i laici

«Nella sede del partito socialista sino a 12 mesi fa c'erano le code, adesso c'è il vuoto» Primi fuochi di campagna elettorale dopo la pausa delle vacanze natalizie Psi-pds, ponte verso i laici E la Rete candida Diego Novelli sindaco Finite le vacanze natalizie incomincia la campagna elettorale. Primi fuochi, ma subito pesanti: i socialisti ribadiscono il patto con il pds, lanciano un «ponte» verso i laici. In due assemblee - venerdì all'Antico Macello e ieri nella sede in corso Palestra - prima si «piangono addossò», poi, intorno a Giusi La Ganga, Franco Amato, Beppe Garesio e Franco Tigani partono all'attacco per organizzare la lunga stagione dei comizi. Nel tentativo di uscire dalla trincea politica proponendo alleanze antiche e nuove. Per smentire chi prevede comunque una sconfitta. La Rete riunisce la propria assemblea cittadina alla Cascina Marchesa in corso Vercelli e subito lancia il proprio leader, Diego Novelli, sindaco del passato, possibile primo cittadino del futuro, nella veste - si dice di «antisocialista doc». Gli uomini del garofano, a distanza, «sentono» l'avversario e lo contestano: «Se Novelli diventasse sindaco con la sua visione politica da ballatoio, di una città Anni 50, non ci rimarrebbe che emigrare». Ma Novelli dalla Cascina Marchesa li rassicura: «Quando vado a letto dormo, non sogno di svegliarmi sindaco». Andiamo con ordine. Venerdì sera Franco Amato, segretario regionale del psi dopo il 5 aprile, riunisce intorno a sé, un centinaio di giovani. Un lungo dibattito, proposte, pianti, amare constatazioni. Il partito - si dice - è ai minimi termini. Un esempio: «Sino a 12 mesi fa in corso Palestra c'erano le code. Adesso c'è il vuoto. E' pur vero che si trattava per lo più di "questuanti", di gente "inutile", ma almeno si aveva l'impressione di vivere e contare». Ancora: «Nei posti di lavoro, negli uffici un tempo non lontano ci ritrovavamo fra compagni, c'erano tanti socialisti. Oggi sono spariti». Domanda: «Come risollevarci?». Amato, con a fianco Fede¬ rico Fornaro segretario del Club Turati», risponde sicuro: «Lavorando sodo tra la gente, per riconquistarne la fiducia, proponendo uno sviluppo della città credibile, portato avanti da uomini credibili non compromessi». Di qui parte la «Nuova frontiera» del garofano in una reminiscenza storica del progresso kennediano. Con lo stesso imperativo ieri si è riunito il «gruppone» che fa capo a Giusi La Ganga per decidere la linea politica da proporre domani nel direttivo provin¬ ciale che sancirà l'avvio della stagione elettorale. Da corso Palestra il presidente dei deputati socialisti ha rilanciato la collaborazione con psdi e pds. Un patto che, a giudizio di Garesio, ex capogruppo in Sala Rossa, dovrà essere allargato ai partiti laici. «A repubblicani e liberali - afferma - con i quali abbiamo lavorato per sette anni». Un accordo «anti-Novelli» e anti Lega Nord, che in caso di «ballottaggio tra sindaci potrebbe attirare parte del mondo cattolico». Elezioni al centro dell'attenzione anche alla Cascina Marchesa, dove un centinaio di simpatizzanti della Rete si sono riuniti per eleggere i propri cinque coordinatori cittadini. Al tavolo della presidenza, con Novelli, Angelo Tartaglia, che ha introdotto il dibattito: leitmotiv, Novelli sindaco. Ma il presidente dei deputati del movimento smorza l'entusiasmo: «E' presto per candidarmi. Ne parleremo a tempo debito. Ma sia chiaro sin d'ora: sarò disponibile soltanto se - definito un progetto per Torino senza colate dì cemento e comunque diverso da quello ipotizzato dall'architetto Cagnardi - troveremo un ampio schieramento di consensi. Solo allora potremo parlare di uomini in grado di dargli gambe». Annuncio seguito dall'applauso: anche per la Rete è campagna elettorale. Giuseppe Sangiorgio «Nella sede del partito socialista sino a 12 mesi fa c'erano le code, adesso c'è il vuoto» Diego Novelli della Rete (sotto) e, da sinistra, Franco Amato e Beppe Garesio del psi

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