Poto-Fonseca gli amiconi sono decisi a farsi del male di Bruno Bernardi

Sport Toro-Napoli: una sfida molto delicata per due uruguaiani Poto-Fonseca, gli amiconi sono decisi a farsi del male TORINO. Amici, fratelli contro. Fra tanti ex che popolano Torino e Napoli, ci sono due uruguaiani legati da vincoli di affetto che per novanta minuti si daranno battaglia al Delle Alpi. Pato Aguilera lotterà per un successo che, in ritardo da cinque giornate sulla ruota del Toro, tenga i granata agganciati ai quartieri alti della classifica; Daniel Fonseca per un risultato positivo che spezzi il poker di sconfitte consecutive in trasferta e consenta ai partenopei, terz'ultimi, di risalire. I due sono stati compagni, anche se per soli tre spezzoni, nella selezione «Celeste», ma oggi ovviamente sarà un'altra cosa. Fonseca promette un gol decisivo: «Mi spiace per Pato, ma la nostra posizione è delicata. Guai perdere a Torino». Dal campo Cromodora dove il Napoli ha ultimato la preparazione di fronte ad un centinaio di tifosi che vogliono la riconferma di Bianchi (Nela accusa una leggera contrattura ma giocherà), ha chiamato ieri il connazionale al cellulare per dirgli che, dopo la gara e prima di volare in permesso a Cagliari, gradirebbe salutare anche sua moglie, in attesa del terzogenito. Recentemente hanno trascorso insieme le vacanze natalizie in Uruguay e Aguilera ha gradito molto la telefonata. Scambio di auguri e di complimenti. Fonseca dice che Pato è uno dei più forti al mondo: «Lo ammiravo sin da quando avevo 15 anni e giocavo nelle giovanili del Nacional Montevideo e lui era già affermato». Aguilera, tre anni fa, considerava Fonseca un fenomeno: «Se non si è campioni veri, dopo sei mesi di Serie A non si approda in Italia. E lui, diciannovenne, passò al Cagliari. Neppure un asso come Francescoli ha fatto altrettanto. Pei1 questo sarà più bello battere Fonseca». Nel Napoli, Daniel ha segnato dieci gol che rappresentano il suo record personale nel nostro campionato, il doppio di quelli realizzati da Aguilera. «Quattro in cinque domeniche e il quinto a Roma con la Lazio, la nostra ultima vittoria, ma non pro: metto gol come Fonseca, altrimenti sto altri due mesi a bocca asciutta», sorride amaro Pato. C'è chi li vedrebbe bene insieme nel Napoli, ipotesi legata alle voci di un ritorno, in un futuro non lontano, di Luciano Moggi all'ombra del Vesuvio, ma Aguilera non ci sta: «Mi danno molto fastidio queste notizie. A Torino mi trovo benissimo. Io come la mia famiglia. E non ci sono problemi economici: gli stipendi arrivano puntualmente nonostante le difficoltà societarie. I dirigenti mi stimano anche se, sinora, non ho dato quanto si aspettavano. A Genova ero svincolato, qui è diverso. Il mio contratto scadrà nel '95 ed intendo rispettarlo». Moggi, che nella tarda mattinata di ieri si è intrattenuto a lungo negli spogliatoi del Filadelfia con Mondonico, non parla dell'avvenire: «Le sole certezze le dà il campo». Mondonico gli fa eco, aggiungendo che non si possono ancora fare programmi e che l'unico dato sicuro è il suo impegno sino al giugno '94 con il Torino. Ed è proprio sul campo che il piccolo Aguilera vuole trascinare i granata, privi di Arnioni, Sordo e Cois, al successo: «A Cagliari, con la neve, non si poteva fare calcio. Sul nostro terreno, rizollato, le cose cambiano. Cerchiamo due punti per non essere risucchiati nel gruppo, in attesa di affrontare la trasferta di Firenze e l'Inter in casa e chiudere al secondo o al terzo posto il girone di andata». Quanto al pericolo Fonseca, autore, di una doppietta al Pescara, Pato scommette su Bruno, il cui malanno muscolare è meno grave del temuto e dovrebbe essere recuperato in extremis anche se Sottil è in preallarme: «E' difficile fermare Daniel, ma ci riusciremo». Per Careca, che rientra dopo due turni di squalifica e annuncia sfracelli, c'è Aloisi. Su Aguilera ci sarà Tarantino: «Non sono Van Basten, che è il numero uno ed è superdotato, ma so che i difensori giovani danno il massimo contro avversari di nome. E noi, che non segniamo su azione dalla partita con il Foggia, dobbiamo trovare spazi per scavalcare la difesa napoletana composta da alcuni ex torinisti desiderosi di fare bella figura». E difende i centrocampisti del Toro dalle critiche: «E' merito dei loro sacrifici se la squadra, pur accusando un calo rispetto al gioco brillante d'inizio stagione, non ha perso quota». Un dato curioso: il Napoli, lontano dal San Paolo, dall'aprile scorso subisce almeno un gol in ogni partita. Aguilera, Casagrande & C. sono avvertiti. Bruno Bernardi Aguilera: «Se sapremo bloccarlo prometto ai tifosi la vittoria» Daniel: «Voglio un gol decisivo» Aguilera (foto grande) goleador all'asciutto. Fonseca (a lato) con il Pescara ha invece ritrovato due volte la via della rete