Cacciari di M. As.

Cacciari Cacciari «Scontro fra visioni arcaiche Io rispondo con Leopardi» TROPPO inferno o troppo poco nella nostra vita, nella nostra coscienza, nel nostro immaginario? I Sul confronto fra i cattolici Delumeau e Buttiglione abbiamo sentito il filosofo Massimo Cacciari, laico di area pidiessina. «Quella di Delumeau è una vecchissima polemica laicistica secolarizzata, destituita della benché minima conoscenza dei problemi filosofici, teologici connessi. L'eliminazione del tema del male, del peccato, come anche di quello della morte, che sono la quintessenza di questo pensiero laicistico secolarizzato, è stato un tentativo - a volte anche eroico - di sospendere, di eliminare certi problemi. Ma è un tentativo ormai fallito, perché quegli interrogativi ritornano prepotentemente, sono più duri di qualsiasi pensiero. «Il problema di tutta la grande filosofia di questi due secoli è proprio il problema del rapporto tra Dio e il male. O si tratta di due principi, e questa è l'idea del manicheismo, che è un'idea molto grande, molto forte, e corre sotterraneamente lungo tutta la nostra cultura: qua e là affiora, nelle eresie medievali, ma anche nel moderno, nel contemporaneo (basti pensare a Bataille). Oppure dobbiamo pensare a una connessione essenziale tra ciò che diciamo male e Dio. Questo è il punto più tremendo della teologia postidealistica, post-giustificazioni- sta, post-armonicistica. «Che il mondo contemporaneo conduca a una dichiarazione di generale innocenza e cioè rimuova la nozione di peccato e tenda a cancellare la stessa nozione di male, è indubbio: sono d'accordo con Bottiglione. Però la sua mi pare la più arcaica delle teodicee, sono gli argomenti classici di tutti i tentativi di spiegare la realtà del male in rapporto alla giustizia di Dio: se vengono radicalmente pensati dovrebbero concludersi con un'idea di prowidenzialità del male stesso. Un arcaico immanentismo contro un'arcaica teodicea: sono due posizioni destituite di ogni capacità di parlare con i problemi filosofici e teologici del nostro tempo. ((Alla vecchia visione ottimisti co-progressista si potrebbe opporre il pensiero di Leopardi, per esempio quel brano lancinante dello Zibaldone in cui vede il Male nel giardino, la lotta di tutti contro tutti a livello animale e vegetale addirittura. Tutto Leopardi è una continua guerra contro ogni visione ottimistica, contro ogni attesa fiduciosa di una progressiva realizzazione che starebbe in mano all'uomo in una società in cui il male e il peccato vengano rimossi o cancellati. Non occorre essere religiosi o non credenti: un pensiero che pensa, pensa a questi problemi. Poi ci sono i pensieri che non pensano. I pensieri che si limitano a chiacchierare». [m. as.]

Persone citate: Bataille, Buttiglione, Cacciari, Delumeau, Massimo Cacciari