Diciannove coltellate e un giallo di F. Mil.

Chicago, sette giovani camerieri uccisi con il proprietario del ristorante Ragazza a Aversa Diciannove coltellate e un giallo NAPOLI. Diciannove coltellate e decine di graffi sulle braccia, come se la vittima avesse tentato disperatamente di proteggersi dai terribili fendenti vibrati con una lama lunga e affilata come un rasoio. E' morta così, nel silenzio della notte, Maria Russo, una bella ragazza di 17 anni. Una fine violenta e misteriosa, la sua, che non ha testimoni. L'omicidio, infatti, è avvenuto in un vecchio campo profughi in disarmo ad Aversa, un grosso centro della sterminata provincia casertana: un luogo isolato e buio, e soprattutto lontano da occhi indiscreti. Il delitto, apparentemente opera di un folle, ha ridestato nella cittadina paure mai del tutto sopite: appena la notizia si è diffusa, nella memoria della gente di Aversa è subito affiorato il ricordo di un'altra morte misteriosa e molto simile a quella riservata a Maria. Avvenne due anni fa, quando i carabinieri scoprirono il corpo di una giovane assistente sociale massacrato con 33 coltellate. Il cadavere di Maria Russo è stato scoperto ieri mattina da un pensionato che lavora come sorvegliante nell'ex campo profughi, da poco trasformato in villa comunale. Era riverso su un'aiuola, con il capo avvolto in un giubbino di jeans: evidentemente l'assassino, dopo aver compiuto il massacro, non ha avuto il coraggio di guardare in faccia la sua vittima. Il volto e il petto erano sfigurati da ferite profonde, con ogni probabilmente inferte, dicono gli investigatori, con un grosso coltello da cucina. Le braccia erano piene di graffi, segno evidente che la ragazza ha tentato invano di proteggersi dalla furia dell'aggressore, che però non ha compiuto alcuna violenza sessuale. Un assassino che la giovane sicuramente conosceva e del quale si fidava, tanto da incontrarlo in un luogo buio e solitario. Chi ha ucciso Maria Russo? Per venire a capo del giallo gli investigatori stanno tentando di mettere a fuoco la figura della donna. Ma dalla vita privata della vittima sembra non spuntare alcun appiglio utile alle indagini. Diciassette anni, bruna, piuttosto alta, carina. Maria era la classica ragazza senza grilli per la testa. Aveva trovato un lavoro tranquillo in un'agenzia di pratiche automobilistiche, trascorreva un'esistenza ordinata e serena in casa dei genitori. Il padre, Curo, proprietario di un'autofficina, la descrive come una figlia modello. E' stato proprio lui a lanciare per primo l'allarme: l'altro ieri, non vedendola rincasare, dopo aver telefonato invano ad amici e parenti, si è presentato al commissariato per denunciare la scomparsa della figlia. Ieri mattina, la scopertta. «Chi l'ha uccisa era sicuramente in preda a un raptus», spiegano gli investigatori, che in queste ore stanno interrogando gli amici di Maria. Il magistrato ha ascoltato a lungo anche il fidanzato della vittima, un giovane del quale non è stato reso noto il nome. E, in serata, avrebbe provveduto a un fermo. Nel pomeriggio sono state interrogate una decina di persone. [f. mil.]

Persone citate: Maria Russo

Luoghi citati: Aversa, Napoli