IL PRECEDENTE di M. O.

A Bologna scatenò una lite con la Curia IL PRECEDENTE A Bologna scatenò una lite con la Curia BOLOGNA. «Senza dignità»: così titolò l'anno scorso «L'Osservatore Romano» un articolo dedicato alla decisione del Comune di Bolognp (primo ad avere un assessore delegato ai problemi dell'emarginazione) di assegnare case popolari anche a coppie gay. La polemica fu violenta: Pierferdinando Casini (de) disse che «con questo atto si imbocca la strada del sovvertimento morale e della disgregazione sociale», e i movimenti cattolici bolognesi definirono l'iniziativa «un'ingiustizia verso le famiglie senza casa e i giovani che la cercano per potersi sposare». Anche il cardinale Giacomo Biffi accusò gli amministratori di «tranquilla e soddisfatta insipienza» di fronte alla quale «siamo praticamente senza difesa». La polemica sugli alloggi pubblici ai gay fu aspra, ma lo scontro fra la curia ed il Comune in tema di servizi agli omosessuali cominciò oltre 10 anni fa, quando l'amministrazione comunale diede in uso all'Arcigay un locale, il «Cassero», costruito secoli fa in onore della Madonna di San Luca: una destinazione che Biffi definì «incongrua e offensiva». L'ultimo episodio della lotta fra Comune e Arcidiocesi è di novembre, quando la giunta assegnò al Movimento italiano transessuali, una sede in un appartamento del centro come consultorio anti-Aids: e questo fu il commento della curia: «Se sbagliare è umano, insistere nell'errore è diabolico». [m. o.]

Persone citate: Biffi, Giacomo Biffi, Pierferdinando Casini

Luoghi citati: Bologna, Comune Di Bolognp