Tre popoli in lotta per uno Stato

Tre popoli in lotta per uno Stato Tre popoli in lotta per uno Stato Cosa chiedono i combattenti, cosa propone VOnu DOSSIER INODI DI GINEVRA CHE cosa vogliono le tre comunità della BosniaErzegovina? • I serbi: hanno conquistato il 70% del territorio bosniaco. Sostengono di volere trasformare la Bosnia-Erzegovina in comunità di Stati sovrani: serbo, croato, musulmano. Non si considerano un gruppo etnico, ma una nazione. • I musulmani: rappresentano il 44% della popolazione. Insistono sull'idea di uno Stato unitario multietnico dotato di un potere centrale forte, nel cui seno le tre comunità sarebbero rappresentate. • I croati: cattolici, sono poco meno del 20% della popolazione. Chiedono una confederazione su base etnica che attui un ampio decentramento dei poteri: un'idea vicina a quella dei serbi. Che cosa propone la comunità internazionale? I presidenti della Conferenza di pace, Lord Owen per la Cee e Cyrus Vance per l'Onu, hanno presentato a Ginevra un progetto con due punti fondamentali. La Bosnia andrebbe divisa in dieci province in base all'etnia prevalente: tre a prevalenza serba, tre a maggioranza croata e tre musulmane. La regione di Sarajevo, demilitarizzata, avrebbe uno statuto speciale da definirsi. Una serie di princìpi costituzionali introdurrebbero un sistema decen¬ trato piuttosto che una vera e propria confederazione. Questa doppia proposizione è stata accettata senza obiezioni dai croati, ma è stata rifiutata sia dai serbi che dai musulmani. I primi contestano i princìpi costituzionali che li priverebbero dello Stato sovrano che loro chiedono. I secondi accusano gli occidentali di aver favorito i serbi nella ripartizione delle province. Che valore ha la minaccia di un intervento militare straniero? Dopo aver scartato la possibilità di un intervento armato, sia^ l'Europa che gli Stati Uniti ne parlano ora più o meno apertamente, sotto la pressione di un'opinione pubblica choccata dal racconto delle atrocità commesse. Tuttavia rimangono delle profonde divergenze sulla modalità d'intervento. Alcuni Paesi - Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia - temono una strage dove le prime vittime sarebbero le migliaia di Caschi Blu britannici, egiziani, spagnoli e francesi già presenti in Bosnia-Erzegovina e che hanno già pagato il loro tributo. Né Washington, né Londra, né Parigi sono d'accordo sulle linee i: Sud-Ovest gli spagnoli. Un battaglione canadese era destinato alla regione di Banja-Luka controllata dalle milizie serbe, che si sono opposti allo spiegamento delle forze delle Nazioni Unite. Kosovo: prossima tappa della guerra? Provincia integrata nella Bepubbhca serba, il Kosovo è abitato per il 90 per cento da albanesi. Milosevic ha tolto loro ogni forma di autonomia. Un'esplosione in questa regione rischierebbe di avere delle conseguenze drammatiche sulla vicina Macedonia, dove . vive un'importante minoranza albanese. Per scongiurare un allargamento del conflitto, l'Onu ha deciso di dispiegare reparti di Caschi Blu in Macedonia, per stroncare le velleità albanesi per il Kosovo. Alain Debove Yves Heller Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» I musulmani vogliono uno Stato centrale Croati e serbi una confederazione I Caschi blu che presidiano la zona dell'aeroporto di Sarajevo A destra, il generale Morillon comandante delle forze Onu presenti in Bosnia-Erzegovina wm di un'eventuale operazione militare, aerea o terrestre, che sarebbe resa estremamente pericolosa dalla natura del terreno montagnoso della Bosnia, confacente alla guerriglia. Inoltre il segretario generale dell'Onu, Boutros Ghali, d'accordo con Vance e Ovyen, è ostile a qualsiasi progetto militare temerario che tarperebbe la speranza di una soluzione politica. Alla vigilia dell'adozione, entro la fine della prossima settimana, di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza volta a far rispettare l'embargo aereo in Bosnia, la Francia vorrebbe accentuare la pressione sui serbi affinché accettino le proposizioni di Ginevra. Che cosa fanno i Caschi Blu in Bosnia? ' La forza di protezione dell'Onu che deve assicurare l'aiuto umanitario alle popolazioni bosniache assediate è schierata in tre regioni: nel Nord-Ovest ci sono i francesi, nelle zone centrali operano i britannici, nel

Persone citate: Boutros Ghali, Cyrus Vance, Lord Owen, Milosevic, Morillon, Yves Heller