« Il foro boario è da chiudere »

Ultimatum della Regione al Comune «Il rispetto delle norme ola chiusura» Blitz del deputato verde Apuzzo, con i carabinieri dei Nas, a Moncalieri « Il foro boario è da chiudere » «Bestie maltrattate, acquistate a poco prezzo I controlli dei veterinari sono inesistenti» A novembre era entrato in Duomo a Milano e aveva interrotto la messa che il cardinale Martini officiava davanti ai cacciatori esponendo uno striscione che diceva «San Francesco parlava e non sparava agli uccelli». I cacciatori avevano gridato allo scandalo, «ma come si permette?». Ieri il deputato verde Stefano Apuzzo, difensore «francescano» dei diritti degli animali e grande accusatore di chi non li rispetta, è tornato alla carica. Ha compiuto un altro dei suoi blitz a sorpresa. E', arrivato a Torino all'alba, alle 7 è andato al bar sulla piazza del foro boario, s'è incontrato con i carabinieri del Nas e insieme a loro, per tre ore, ha rivoltato come un guanto il mercato del bestiame. Un migliaio di capi in vendita, come ogni venerdì. Commercianti e allevatori da tutta Italia. Termometro sotto zero e acqua gelata nelle pozzanghere. Nessuna piazzata, questa volta. Nessun manifesto polemico. Il giovane parlamentare ha compiuto un'ispezione che s'è conclusa quando il sole era già alto con un esposto alla magistratura, un invito al prefetto perché faccia chiudere tutto al più presto e una conferenza stampa nella sede del gruppo verde. Dichiarazione ai giornalisti: «E' un mercato di malavitosi, di camorristi. Scrivetelo pure: c'è gente che arriva da Caserta sapendo che qui non viene effettuato nessun controllo, consapevole del fatto che si trattano capi che nessuna piazza al mondo oserebbe ospitare. Il bestiame viene acquistato a poco prezzo senza dovere rendere conto a nessuno e finisce poi al Sud, dove il mercato è controllato dal racket». Aggiunge: «I controlli sono inesistenti, i veterinari prendono in giro le autorità. E' un rodtecv E un porto di mare: chiunque può entrare e uscire. Ma le avete viste quelle povere bestie che scappavano per strada? Si corrono seri rischi per la salute pubblica». E non è finita. Manca ancora il capitolo dei maltrattaménti, argomento chiave di tutte le battaglie ani ma list e: «Dentro e fuori questa zona non c'è alcun rispetto per il bestiame», denuncia il deputato verde dopo avere passato in rassegna a una a una le bestie esposte. Ha preso nota di tutto, l'enfant terrible dell'animalismo italiano: dalla vacche bastonate a quelle trascinate per la coda, dai tori presi per i genitali ai vitelli portati a zampe legate verso, la stalla di sosta. E adesso è lui, Apuzzo, a gridare allo scandalo, mentre gli operatori del mercato lo guardano in silenzio e non capiscono. Non è un bello spettacolo, d'accordo, ma allarga le braccia sconsolato Giorgio Quinzio, veterinario dell'Usi 32 di Nichelino: «Che cosa possiamo farci? E' così in tutti i mercati. Moncalieri non sta certo peg¬ gio degli altri, anzi. Ho paura che dietro questo pandemonio ci siano grossi interessi. Quest'area vale miliardi». E non sa bene cosa dire Giuseppe Della Ferrara, che al suo primo giorno di servizio come direttore responsabile della piazza s'è trovato a dover affrontare in un colpo solo i verdi e i carabinieri. Sorride: «Non sarà un paradiso, ma onestamente mi sembra che le polemiche siano fuori luogo, tanto più che stiamo studiando nuovi .e più severi sistemi per scoraggiare chi non rispette le regole». Come Apuzzo, anche i militari del Nas Torino prendono appunti. Le disfunzioni più vistose: pavimentazione non regolamentare, abbeveratoi che mancano, impianto di lavaggio e disinfestazione ancora insufficiente, recinzione inesistente, pedane di scarico e scarico poco utilizzate, scarsi controlli sanitari e burocratici, contrattazioni in nero, liquami scaricati direttamente nel Po, stalla di sosta abusiva, in un cortile, sotto il naso dei condomini di strada Carignano. Spiega il brigadiere che poco o nulla è cambiato dall'ultima operazione del Nas, 2 ottobre scorso. La relazione di 10 pagine inviata in quell'occasione a tutti gli uffici competenti, ministero della Sanità compreso, non ha avuto seguito. Copia di quel rapporto è arrivata anche in Regione, l'ente che dal 1987, a più riprese, preme affinché l'impianto sia messo a norma, o chiuso: ((Avevamo dato tempo all'amministrazione comunale di Moncalieri fino al 31 dicembre per rimuovere le disfunzioni più vistose - dice Mario Valpreda, capo dell'ufficio veterinario - Solo l'altro ieri ci è arrivata una lettera dal sindaco con il programma dei lavori e l'ennesima richiesta di proroga». Gianni Armand-Pilon mm Ultimatum della Regione al Comune «Il rispetto delle norme ola chiusura» Scene dal foro boario di Moncalieri. Le bestie vengono trascinate in tutti i modi sui camion

Persone citate: Apuzzo, Gianni Armand-pilon, Giorgio Quinzio, Giuseppe Della Ferrara, Mario Valpreda, Stefano Apuzzo

Luoghi citati: Caserta, Italia, Moncalieri, Nichelino, Torino