« Prego anche per vincere» di Fla. Cor.

« « Prego anche per vincere» II et: con me a Covèrciano a messa metà degli azzurri Ogni cristiano, in genere, prega anche per raggiungere un obbiettivo. A Sacchi è mai capitato di pregare per vincere una partita di calcio? «Ammetto, e non senza vergogna, che più di una volta nella mia vita l'ho fatto. Ma più che per ottenere un risultato, prego il Signore perché mi dia la forza per fare bene, e soprattutto con umiltà, il mio lavoro giorno per giorno. E prego anche per i giocatori, perché in famiglia abbiano sempre la serenità fondamentale per chi deve conseguire dei risultati». Quante volte va a Messa in una settimana? «Minimo una. La domenica, ovviamente, ma se per ragioni di lavoro non è possibile, allora anticipo al sabato sera oppure al lunedì mattina». Quale parte della celebrazione la coinvolge di più? «Le sacre lettura, il Vangelo e poi l'omelia del sacerdote celebrante». Perché? «Difficile rispondere. Forse perché le tematiche che vengono trattate spesso sono in sintonia con il mio modo di essere e di vivere. E non nascondo che, ogni tanto, le riflessioni del prete durante la predica scatenano in me delle riflessioni che poi utilizzo per dialogare con i miei giocatori. Mi è accaduto spesso quando ero al Milan». E' vero che, al sabato sera, quando era allenatore della squadra rossonera portava tutti a Messa? «Quasi. Nel senso che effettivamente mi sono dato da fare affinché un sacerdote celebrasse la Messa il sabato sera, oppure la domenica presto se non era possibile cerebrarla nel giorno prefestivo. Ma poi, avendo molto rispetto di tutti, io non invitavo nessuno a venirci. Ognuno sa fare le proprie scelte». In quanti vi trovavate? «Direi la maggioranza dei calciatori. E' importante, secondo me, che la società di calcio offra ai suoi tesserati anche il servizio religioso». E adesso in nazionale? «I giocatori in questi mesi sono cambiati quasi sempre, ma davanti all'altare di Covèrciano siamo sempre almeno una decina», [fla. cor.]

Persone citate: Sacchi