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Una colletta per gli stipendi alla de romana Il presule di Udine: non riciclate i vecchi volti Il vescovo sgrido lo de «Non basta il maquillage» UDINE. «Non bastano aggiustamenti superficiali di facciata. Urge ima rifondazione rapida, seria, profonda». Lo ha detto mons. Alfredo Battisti, arcivescovo di Udine, a proposito del rinnovamento della de. Secondo Battisti, ci vuole «una esemplare rifondazione» perché «il partito dei cattolici non è riuscito ad assimilare culturalmente e politicamente il nuovo che fermentava nel dopo Concilio». Oltre che non essersi adeguata alla dottrina sociale della Chiesa, la de «non è riuscita ad esprimere una propria e originale visione dello Stato e perciò l'Italia ha conservato caratteri e leggi dello Stato liberale fascista». Il partito dei cattolici, secondo Battisti, «ha dato l'impressione di aver subito le grandi riforme». Non ha proposto un progetto «vasto, organico e coerente» per la riforma della pubblica amministrazione, «non ha elaborato un programma coraggioso per la famiglia, che vive una grossa cri¬ si anche per questo». «La pubblica opinione - rileva monsignor Battisti - rimprovera al precedente governo, presieduto da un democristiano, di non aver affrontato con chiarezza e decisione il gravissimo problema del debito pubblico. Ha dato più l'impressione di essere preoccu pato di stare a galla che non di varare urgenti e coraggiose leggi e riforme al riguardo». Definita «ottima» la scelta di azzerare le tessere e di istituire l'adesione pubblica alla de, l'arci vescovo di Udine propone comunque che il partito istituisca un comitato di garanzia con il compito di verificare l'intenzione degli iscritti di operare «come lai ci, ma non come uomini senza fede, come recita il manifesto del partito, ed anche, aggiungo, non senza pratica religiosa». Taluni politici, secondo l'arcivescovo, «devono convincersi che non possono riciclarsi e quindi rimet tersi in corsa». [Asca]