«Aladino è un film razzista» di Alessandra Comazzi

«Aladino è un film razzista» USA «Aladino è un film razzista» Accuse arabe all'ultimo trionfo della Walt Disney NEW YORK. Può l'opposizione ideologica passare attraverso i cartoni animati di Walt Disney, attraverso quelle favole belle che animano gli oggetti, fanno navigare le sirenette in mezzo a pesci variopinti e innamorare le belle delle bestie? Un'esponente del comitato americano-arabo contro la discriminazione ne è con-, vinta, e accusa l'ultimo film della Disney, «La lampada di Aladino». «I buoni della storia, Aladino, Jasmine e il Genio della lampada sottolinea Leila Gorchev in una lettera aperta inviata ai giornali parlano tutti un buon inglese, mentre i cattivi hanno ridicoli accenti arabi. Nella favola, Aladino e Jasmine abitavano a Baghdad, ma dal film è sparito qualsiasi riferimento alla capitale araba». L'ombra sgradevole di Saddam Hussein ha dunque condizionato l'ultimo, fortunatissimo cartone americano? Non si sarebbe citata la mitica Baghdad, terra di caravanserragli e di tappeti volanti, perché il suo nome, ormai, ricorda agli americani soprattutto i missili a testata nucleare? «Ma le accuse della Gorchev sono assurde - ribattono alla Disney -. La storia originale di Aladino si svolgeva addirittura in Cina: e non è stata cambiata soltanto l'ambientazione, ma anche parte della storia. Tra seduzioni, schiave nere, bagni di sangue, la vicenda originale non era certo adatta ai bambini». Non è una novità che le favole prevedano diversi piani di lettura, possano essere interpretate in chiave erotica (una per tutte, «Cappuccetto rosso»), e spesso sviluppino, oltre alla fantasia, le paure nascoste dei bambini. Per «La lampada di Aladino» non è improbabile che alla Disney (dove nulla è casuale) abbiano scelto di dare agli antipatici, ai cattivi di turno, un accento che la gente comune attribuisce effettivamente alla parte più «antipatica» della comunità. Il business della Disney prevede fatti, non etica. Il film arriverà sugli schermi italiani alla fine del '93: allora potremo vedere se, pure in Italia, ci saranno discriminazioni nel linguaggio. Noi i film li doppiamo, chissà quali voci saranno attribuite ai buoni e ai cattivi. Dipenderà dagli sviluppi della politica italiana degli ultimi mesi? Alessandra Comazzi 6 Un'immagine tratta dal film Un comitato attacca la pellicola: solo i cattivi parlano la nostra lingua

Persone citate: Disney, Leila Gorchev, Saddam Hussein, Walt Disney

Luoghi citati: Baghdad, Cina, Italia, New York