Papà Cecchi Gori pompiere

La Fiorentina «a uomo» batte Inter e Leeds e il presidente spiega la rottura con Radice La Fiorentina «a uomo» batte Inter e Leeds e il presidente spiega la rottura con Radice Papà Cecchi Cori pompiere «Vittorio troppo tifoso, telefonerò a Gigi» FIRENZE. E' quasi un «day after», grazie alla sapienza diplomatica di Mario Cecchi Gori. Un pomeriggio a Firenze, dopo l'esilio romano al quale era stato costretto, nei giorni caldi, da una fastidiosa bronchite (e le tensioni, gli scontri, i guasti prodotti dalla vicenda Vittorio Cecchi Gori-Radice-Agroppi, sono stati quasi cancellati). Merito del presidente «pompiere» che ha gettato sul tavolo di una misuratissima conferenza stampa tutta la sua capacità istrionica di uomo di cinema, di pioniere della «commedia all'italiana». Mario Cecchi Gori ha rimbrottato e difeso il figlio, esaltato la «toscanità» di Agroppi, ha affogato nell'ironia la paura di «supposte cosche» e di «cessioni totali». Ha chiesto a tutti: «Un poco di allegria». E poco lontano, nel ritiro della Fiorentina, Aldo Agroppi gli faceva da eco. Chiedeva aiuto all'arguzia, dribblava tutte le domande cattive, trovando una misura che sembrava persa nelle sue ultime esibizioni televisive. La Fiorentina di Mario Cecchi Gori e Agroppi torna nell'alveo della normalità. Alle 17 aveva iniziato il presidente. «Quello che è successo era assolutamente già scritto, ma doveva succedere in maniera meno traumatica. E' dall'inizio del campionato che le nostre idee e quelle di Radice non collimano. E noi siamo convinti che la Fiorentina abbia perso punti per scelte sbagliate. Però chiedevo una soluzione più soave e tranquilla. Telefonerò a Radice, lui è un gentiluomo, un signore, una persona che si è sempre comportata bene». Sono quasi delle scuse. «Mio figlio ha reagito a caldo, è irruento, un ragazzo (anche se ormai è più... vecchio di me) che forse ha trasceso per il troppo amore per la Fiorentina. Ma è buono, spesso fa arrabbiare anche me, ma resta un dirigente talentuoso». E' quasi un rimbrotto. E le cosche del Nord? La minaccia di vendere tutto? «Roba da ridere. Le cosche non esistono e per vendere dovrei essere d'accordo io. E poi chi la prenderebbe la Fiorentina?». E la sceneggiata al Processo? «A Vittorio avevo detto di non andarci...». Abbraccia idealmente Agroppi: «E' un toscanaccio come noi. Ora si dia da fare. Consigli? Credo nella formula d'attacco, Radice è stato bravo a trasformare Orlando. E faccia crescere Laudrup». Due battute finali: «Aldo e Vittorio insieme come la nitroglicerina? Beh, io sono abituato. Soffro di cuore e vado avanti proprio a pillole di quella sostanza». Ed ecco il primo Agroppi in maglia viola: «Ho parlato con Radice che ha difeso Vittorio, mi ha detto che è un bravo ragazzo. Gigi mi ha poi assicurato che il gruppo che ho preso in consegna è eccezionale. Effenberg ha l'orecchino? Sì ma è piccolissimo, mentre Effenberg è molto grande. Lascerò fare. Mi hanno telefonato tanti amici: Borgonovo, Contratto, Paolo Conti, Onorati, Cereser e Castellini». E Sacchi? «L'ho criticato? Ma siamo amici». Poi tutti allo stadio, per il triangolare con il Leeds e l'Inter. E' la sera di Agroppi, ma intanto si scalda l'Inter. I fiorentini dopo gli slogan contro la Nazionale si scatenano contro l'ex beniamino Berti. E il nerazzurro si vendica. Segna il gol d'apertura al 13' e poi con un grande lancio becca Sosa (al 36') che tocca per Pancev il quale raddoppia. E' 2-0 e si aspetta Agroppi contro il Leeds. Mentre lo stadio esalta la famiglia Cecchi Gori, arriva il tecnico fra applausi. Pioli e Carnasciali in marcatura, Faccenda libero, Carobbi sulla fascia. Per Radice e la zona è l'addio fra slogan pesanti e uno striscione più affettuoso: «Vittorio Cecchi Gori grazie per la passione, ma non dovevi umiliare Gigi». I viola segnano all' 11 ' con gran sinistro di Baiano. Laudrup gioca più centrale, è un altro pic¬ colo ritocco. Al 12' palo di Orlando su calcio di punizione, mentre al 35' l'ex foggiano segna ancora: 2-0. Ed eccoci ai 45' conclusivi: viòla e nerazzurri si contendono il successo. Decide un rigore segnato da Batistuta per un intervento scorretto di capitan Bergomi. Applausi a non finire. Il tecnico di Piombino si prende la prima soddisfazione in questo suo ritorno fiorentino. Meglio di così non poteva cominciare. Alessandro Riatti La nuova Fiorentina «a uomo» ha vinto ieri sera il triangolare con Inter e Leeds Utd. E Agroppi (foto) ha ricevuto il saluto di Mario Cecchi Gori che ne ha esaltato la toscanità

Luoghi citati: Baiano, Firenze, Piombino