Compagnoni ritorno amaro
La campionessa azzurra cade nella prima manche del gigante di Maribor La campionessa azzurra cade nella prima manche del gigante di Maribor Compagnoni, ritorno amaro La Panzanini è quinta MARIBOR. Le cose non sono andate bene, per Deborah Compagnoni. Dopo 55 secondi della prima manche, sul cambio di pendenza prima del muro, la campionessa azzurra è scivolata sullo sci interno ed è finita lunga sulla neve. Gara finita, delusione: ci aspettavamo tutti qualcosa di meglio in questo gigante che costituiva in ritorno vero di Deborah alle gare dopo il grave infortunio riportato alle Olimpiadi. «Non ho trovato il ritmo giusto e ho commesso lo stesso errore di Albertville. Allora ho cercato di rimettermi in linea e ci ho rimesso un ginocchio, oggi ho mollato tutto. Però sapevo di essere andata piuttosto male all'inizio, alla quinta porta ho avuto persino la tentazione di ritirarmi». All'intertempo Deborah Compagnoni ha fatto registrare il 25° tempo: insomma, anche se non fosse caduta non avrebbe vissuto una giornata di gloria. I tecnici dicono che l'azzurra ha la possibilità di riscattarsi oggi in slalom. Si è allenata molto fra i pali stretti, dopo il ritorno anticipato dal Nord America, e l'anno scorso sulla stessa pista arrivò seconda dietro a Vreni Schneider. «In ogni caso ho fatto bene a tornare», ha detto Deborah. Calcamuggi non è d'accordo. «Èra meglio se restava con la squadra per respirare il clima di gara». Il dibattito è aperto, il tempo distribuirà torto e ragione. Il gigante l'ha vinto Carole Merle davanti ad Anita Wachter e Vreni Schneider, nobile podio, e Sabina Panzanini è arrivata quinta confermando tutte le cose belle che aveva mostrato in dicembre a Stemboat Springs, in Colorado, quando fu seconda dietro alla Wachter e davanti alla Compagnoni. «Sono molto contenta, dopo Natale ci voleva proprio: ho superato il blocco psicologico che l'anno scorso mi frenava, adesso so che posso competere con le migliori». Sabina è contenta ma poteva fare anche meglio, con un pizzico di fortuna. Era terza dopo la prima manche, partendo con il numero 23, e nella seconda, anche se lei non lo ammetterà mai, è stata un poco tradita dall'emozione. In ogni caso una bella conferma. Sabina ha 20 anni, è di Merano ed è la seconda di cinque fratelli. Il padre Giancarlo lavora come operaio in una fabbrica di silicio e nel tempo libero è istruttore di paracadutismo. Lei, Sabina, è fidanzata con un geometra di Edolo e sta mettendo via i soldi per comprarsi una macchina. «Per ora posso solo prenderne una usata», ha scherzato. Calcamuggi dice che la sua dote migliore è l'umiltà. Oggi Sabina e Deborah ritentano la sorte in speciale. Con loro scenderanno in pista Magoni, Gallizio, Merlin, Plank, Perez, Serra e Oberhofer. [r. se] MERLE TRIONFA Gigante: 1. Merle (Fr) 2'29"44; 2. Wachter (Au) a 1"30; 3. Schneider (Svi) a 1"43; 4. Erti (Ger) a 2"; 5. Panzanini (Ita) a 2" 17; 6. Wiberg (Sve) a 2"32; 7. Gerg (Ger) a 2"55; 8. Rey-Bellet (Svi) a 2"76; 9. Meier (Ger) a 2"80; 10. Eder (Au) a 3" 13; 11. Roffe a 3"34; 12. Lee-Gartner (Can) a 3"36; 13. Maier (Au) a 3"56; 14. Pretnar (Slo) e Vogt (Ger) a 3"71 ; 19. Merlin a 4"25; 21. Gallizio a 4"39; 25. Biondi a 5"31. Coppa del Mondo: 1. Wachter 391; 2. Wiberg 319; 3. Merle 273; 4. Maier 267; 5. Seizinger 263; 6. Vogt 200; 7. Eder 189; 8. Lee-Gartner 176; 9. Schneider 170; 10. Bournissen 160. La francese Carole Merle ha ottenuto la sua prima vittoria stagionale [ansa]
Luoghi citati: Colorado, Edolo, Merano, Nord America, Stemboat Springs
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