Signori non si nasce si diventa: e i portieri s'inchinano
28 IL CANNONIERE Trasformato in bomber da Zeman, ora fa felice Zoff: ha giocato 13 gare segnando 14 gol, quasi la metà del bottino laziale Signori non si nasce/ si diventa: e i portieri s'inchinano Oggi minitorneo all'Olimpico con Psv e Bruges ROMA. Signori, ovvero l'ammazza-Riedle. Senza cattiveria, certo: però l'ascesa del nuovo re del gol è coincisa con la crisi del centravanti campione del mondo. Palla a terra e addio cross, non ha colpe Signori se il gioco della Lazio esalta la sua rapidità e dimentica le grandi doti acrobatiche del tedesco. A Foggia, il dt Pavone si morde ancora le mani: «Abbiamo avuto fretta, un po' di pazienza e dal cartellino di Beppe avremmo potuto ricavare un paio di miliardi in più». Tredici ne incassò la società di Zeman, eppure oggi sembrano proprio pochini dopo il boom del neo biancazzurro: 14 reti in 14 giornate (ma lui ha giocate solo 13 gare), quasi la metà dell'intero bottino della Lazio. Poveri portieri. Considerando anche la Coppa Italia (e non contando il forfait di Udine), solo Zinetti e Tacconi non sono stati trafitti dal biondino di Alzano Lombardo. Il colpo preferito è la bordata di sinistro, ma gli ultimi centri dimostrano anche una specializzazione nel pallonetto che brucia i portieri in uscita. Signori è una creatura di Zeman che ha trovato in Zoff il papà ideale. Anche se Sacchi non è molto d'accordo. In biancazzurro Signori deve prima pensare al gol, poi a dare una mano agli altri. Sacchi vorrebbe il contrario, vede in lui un <ainiversale». Risultato: Zoff conta le reti e sorride. E alla recente sfuriata del et azzurro, Signori replica con i gol a Inter e Ancona. Il 17 febbraio il n. 11 della Lazio compie 25 anni. «Se guardo indietro, mi gira la testa. E allora mi dico: calma, piedi in terra e tanta umiltà», affermava prima del silenzio stampa dei biancazzurri. In pochi mesi Signori ha raggiunto tutto. Una grande squadra come la Lazio, il titolo di capocannoniere e la maglia azzurra. Sembra davvero lontanissimo l'anonimato con la maglia del Piacenza, il Foggia ( 1988) che lo acquista per un miliardo e mezzo. E' Zeman che trasforma il centrocampista avanzato in uomo gol: 14 e 11 centri in serie B, 11 in A nel campionato scorso. Piccolo (un metro e 71 ), ma as¬ sai resistente (due sole assenze nei tre anni di Foggia, un forfait per squalifica in biancazzurro), è infallibile nei calci di rigore (3 su 3 quest'anno). Biondo, simpatico e un po' esuberante: sembra che festeggi ogni gol con una fidanzata nuova. Superstizioso quel tanto che basta. La domenica indossa una vecchia maglia da allenamento sotto la divisa biancazzurra. Lo sponsor è cambiato, la fortuna è rimasta. Ma anche gli amuleti si piegano davanti al denaro. Le Adidas nere che lo hanno fedelmente servito da tre anni sono finite in un armadio. Addio definitivo, è arrivato da qualche settimana lo sponsor Diadora. Con Signori che fa benissimo la sua parte, la Lazio continua l'operazione Europa. Oggi, ore 15 e tv diretta fino alle 17,50 (forse esclusa Roma) sulla Terza Rete, maratona di calcio all'Olimpico con Psv campione d'Olanda e il Bruges. Da tenere d'occhio Vanenburg (giallorosso mancato). Tre partite da 45' con eventuali rigori, per aggiudicare il trofeo Maestrelli. La Lazio sta poi pensando ad un torneo in Germania con il Borussia Dortmund (in marzo), è pronta a volare in Giappone (3-4 maggio) per affrontare a Tokyo il Granpus Eight di Lineker, ad agosto vuole andare negli Usa e in dicembre dovrebbe partecipare, sempre negli Stati Uniti, ad un grande torneo premondiale, 10 squadre in rappresentanza di 5 Paesi. Piero Serantoni Signori, il re degli attaccanti
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