Non si arresta la frana della lira

1111111 Amato incontra Ciampi e Scalfaro. Il franco, aiutato dalla Bundesbank, torna a respirare Non si arresili la frana della lira Dollaro e marco più forti, tassi di nuovo in salita ROMA. Soprattutto mantenere la calma, e aspettare che il peggio passi: il governo non pensa che la caduta della lira sui mercati dèi cambi renda necessari nuovi provvedimenti. Ma la caduta non si ferma, nonostante una forte dichiarazione congiunta tra Bundesbank e Banca di Francia abbia ridotto le tensioni in Europa. Ieri il marco tedesco era a 938 lire, ormai il 25% di svalutazione, un livello impensabile ancora poche settimane fa; il dollaro è a 1534,28. Le difese restano quelle di sempre, monetarie, a cura della Banca d'Italia; e la vera novità è che i tassi di interesse sul mercato sono risaliti. Si allontana dunque la prospettiva di un nuovo ribasso del costo del denaro, che industrie e sindacati, preoccupati per la recessione economica, sollecitano con energia. Questo non può che dispiacere al presidente del Consiglio, Giuliano Amato, che ieri mattina si è incontrato con il governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi per esaminare la situazione. Più tardi, Amato è andato al Quirinale da Oscar Luigi Scalfaro. Forse si è discussa l'ipotesi di un messaggio al Paese se la nuova crisi di sfiducia nella lira dovesse aggravarsi. Ma bisogna stare attenti a non ottenere l'effetto contràrio, estendendo le preoccupazioni. Il franco riprende fiato. Di prima mattina, la Banca di Francia ha reso più costoso speculare, aumentando dal 10 al 12% il suo tasso sui finanziamenti a 5-10 giorni (equivalente al «Lombard» tedesco). Subito dopo, in un comunicato congiunto «i governi e le banche centrali della Repubblica francese e della Repubblica federale di Germania sottolineano ancora una volta che le attuali parità di cambio tra le due valute rispondono pienamente ai dati economici fondamentali». E' confermato in pieno l'accordo del 23 settembre a Washington, con cui la Bundesbank garantiva sostegno incondizionato al franco. Le parole sono solenni, la sfi- da alla speculazione è frontale: «abbiamo una delle migliori monete del mondo» dichiara il governatore della Banca di Francia, Jacques De Larosière. Nella giornata di ieri, gli attacchi al ribasso contro il franco si sono placati. Però il comunicato non contiene novità di sostanza: non c'è ancora l'annuncio di quella stretta unità operativa tra le due banche centrali che pare si stia studiando in segreto. Pochi credono che il franco possa resistere a lungo se la Bundesbank non deciderà quel calo dei suoi tassi che tutta Europa, e mezzo mondo, sollecitano. Ieri è circolata la voce che la sospirata notizia potrebbe giungere già dalla prossima riunione quindicinale, domani. Ma i più ritengono che la Bundesbank aspetterà ancora. I moventi delle sue decisioni restano ancora soprattutto interni. L'allentamento dei tassi dovrebbe essere deciso se non dopo una conclusione positiva del «patto di solidarietà» su salari e tagli alle spese sociali che a Bonn governo, imprese e sindacati stanno discutendo; per ora il termine fissato al negoziato è la fine del mese. Intanto, nei Paesi con monete in difficoltà i tassi si muovono al rialzo. L'Irlanda, che tenta di sostenere la sterlina nello Sme senza controlli ai movimenti di capitali, ha fatto salire gli interessi a brevissimo termine al 40-50%. Retromarcia dei tassi. Influenzati da ciò che avviene altrove, anche in Italia i tassi salgono. Al di là di ogni buona volontà di ridurre il costo del denaro per evitare che la recessione si aggravi, i mercati spingono verso l'alto. Ieri la periodica operazione di «pronti contro termine» condotta dalla Banca d'Italia ha fatto registrare un tasso medio del 12,31%, contro l'I 1,94% di lunedì. In salita anche il tasso interbancario overnight, al 13%. All'asta di ieri dei Btp decennali, benché le richieste fossero superiori all'offerta, i rendimenti sono leggermente saliti, 12,08% netto contro 11,80% dell'asta precedente. Stefano Lepri UN "SERPENTE" LUNGO TREDICI ANNI [I riallineamenti e le principali tappe del Sistema monetario europeo - Cambio lira/Ecu, valori trimestrali] 1850-j 18001750170016501600155015001450 1400 1350 1300 1250H 1200-1 1150 1100 1979 13 MARZO - Entra in vigore lo Sme (Sistema monetario europeo) con la creazione dell'Eoi (European currency unit). vi partecipano le monete di Germania, Francia, Italia, Danimarca, Paesi Bassi, Irlanda e Lussemburgo. Fluttuazione limitata al 2,25% ad eccezione della lira che beneficia della banda allargata al 6%. 24 SETTEMBRE - Primo rialzamento dello Sme: il marco si rivaluta del 2%, la corona danese svaluta del 3%. 30 NOVEMBRE • La moneta danese è svalutata ancora (4,76%). 1980 1981 1111111 1982 23 MARZO - La'p volta* della lira, svalutata del 6%. 5 OTTOBRE-Marco e fiorino rivalutano del 5,5% per lira e franco francese parità ridotta del 3%. 21 MARZO - Marco, franco belga e lussemburghese, fi orino e corona danese rivalutati rispettivamente del 5,5%, 1,5%, 3,5% e 2,5%. Svalutano sterlina irlandese (3,5%), franco francese e lira I italiana (2,5%). 21 FEBBRAIO-Lacorona danese svaluta del 3%, franco belga e franco lussemburghese delP8.5%. 12 GIUGNO ■ Marco efiorino ancora rivalutati, 4,25%. Franco svalutato del 5,75%, lira del 2,75%. 11 GENNAIO - Marco e fiorino si rivalutano del 3%, franco belga e lussemburghese del 2%. 1 LUGLIO-Entra in vigore l'Atto unico: fissato l'obiettivo dell'Unione economica e monetaria Uem. 12 SETTEMBRE • L'accordo di Basilea/Nyborg prevede un maggiore equilibrio in materia di tassi d'interesse. 6 GENNAIO-La lira entra nella 'banda stretta' e riallinea la parità centrale del 3,677%. 1 LUGLIO -Entra in vigore ia direttiva 88/361 che introduce la libera circolazione dei capitali all'interno della Comunità: parte la prima fase dell'Uem. 8 OTTOBRE - La sterlina aderisce al meccanismo di cambio Sme cor| margine di fluttuazione del 6%. 6 APRILE - Anche l'escudo portoghese aderisce allo Sme, con margine di fluttuazione del 6%. 14 SETTEMBRE - Lira svaluta del 7% 17 SETTEMBRE - Lira e sterlina fuori dallo Sme. Quattordicesimo riallineamento la peseta svaluta del 5%. 1986 1987 1988 1989 1990 lllllll 1 4 MARZO - Lo Sme si rafforza. Le banche centrali possono mantenere in parte riserve in Ecu. 22 LUGLIO-La lira svaluta (6%), le altre monete rivalutano del 2%. 6 APRILE • Marco e fiorino rivalutati) del 3%, franco belga, franco lussemb. e corona danese dell'1. Il franco francese svaluta del 3%. 4 AGOSTO • Decimo riallineamento: la parità della sterlina irlandese si riduce dell'8%. 19 GIUGNO • La peseta spagnola aderisce al meccanismo di cambio Sme con un margine di fluttuazione del 6%. 21 SETTEMBRE - Seconda revisione del "paniere Ecu' con l'integrazione di peseta e escudo portoghese. 1991 1992 10 DICEMBRE-Accordo: Trattato di Maastricht la terza fase dell'Uem, con la moneta unica europea, deve scattare non più tardi del 1° gennaio '99.

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Giuliano Amato, Jacques De Larosière, Lombard, Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro, Stefano Lepri