Storie di Medio Evo secondo Pupi

Storie di Medio Evo secondo Pupi BARBARI E CRISTIANI Storie di Medio Evo secondo Pupi ROMA. Siamo a metà del dodicesimo secolo e le cinque storie di «Magnificat» di Pupi Avati ruotano attorno ad un monastero di monache (ricostruito tra l'Umbria e l'Abruzzo), detto anche il Monastero della Visitazione, dove viene conservata la tunica che la Madonna indossava quando ebbe l'Annunciazione. Tutto il film si svolge nell'arco della settimana dei riti pasquali, dal lunedì di Passione alla domenica, e i cinque episodi rievocano usi e costumi dell'Alto Medio Evo. L'oblazione di una bambina, non a caso quattordicenne come la Madonna, che viene donata al Monastero della Visitazione in cambio del privilegio per i suoi familiari - non cristiani - di attraversare, sia pure a pagamento, il fiume. Il ruolo dell'oblata è interpretato da una ragazzina umbra, .Eleonora Alessandrelli. Una storia brutale e violenta di due carnefici (Arnaldo Ninchi e Massimo Bellinzoni), cioè di un boia che dopo aver perso il figlio va a cercare un nuovo aiutante per eseguire le condanne che gli vengono periodicamente commissionate nei vari paesi. Il cerimoniale che precede la morte e la successione di un Signore dell'Alto Medio Evo. In questo caso si tratta del padrone di Malfole (Luigi Di Berti), il quale sentendo l'approssimarsi della morte decide di trasferirsi ai piedi del monastero dove è stato fatto Cavaliere e dove è sepolta la moglie. Non mancano le vicissitudini di una concubina reale (Dalia Lahav) che per partorire il suo primo figlio maschio si fa portare al monastero, che per le sue reliquie porta bene. L'ultimo episodio riguarda due giovani contadini (Lorella Morlotti e Michelangelo Brancato) di «proprietà» del Signore di Malfole che si innamorano e vogliono sposarsi. [e. b.)

Persone citate: Arnaldo Ninchi, Dalia Lahav, Eleonora Alessandrelli, Lorella Morlotti, Massimo Bellinzoni, Michelangelo Brancato, Passione, Pupi Avati

Luoghi citati: Abruzzo, Roma, Umbria