Primo punto in aula per Honecker
Primo punto in aula per Honecker CERMANIA Tradito da un'ingenuità: aveva chiesto un autografo all'ex leader Ddr Primo punto in aula per Honecker Berlino, destituito il giudice che lo incalzava BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Colpo di scena nel processo Honecker: il controverso presidente del collegio giudicante, Hansgeorg Braeutigam, è stato destituito per legittima suspicione. La corte d'appello di Berlino ha accolto una richiesta presentata congiuntamente dai difensori dell'ex leader della Ddr e dagli avvocati che rappresentano le vittime del Muro. Braeutigam, 55 anni, sarà sostituito domani da uno dei suoi giudici a latere, Hans Boss. All'origine della decisione c'è un episodio apparentemente marginale. Braeutigam è accusato di avere violato il codice di procedura penale: approfittando di una interruzione del dibattimento, il 21 dicembre, chiese un autografo a Honecker. Non per sé, ma per un giurato. Interrogato dai legali di parte civile, avrebbe mentito. rispondendo di aver trasmesso all'imputato una semplice informazione. Negli ambienti giudiziari di Berlino non si nasconde lo stupore per il comportamento sconcertante di un giudice di lunga esperienza. Ma per i difensori dell'ex leader comunista la sua uscita di scena è una vittoria importante e insperata. Il giudice era stato contestato fin dall'apertura del processo, il 12 novembre, e accusato di essere prevenuto e di mostrare una fermezza eccessiva verso un ottantenne malato di cancro in fase terminale. Non avevano mai avuto successo, e Braeutigam aveva sempre rifiutato di interrompere il processo nonostante l'avviso dei medici, secondo i quali resterebbero a Honecker da tre a sei mesi di vita. La sua sostituzione potrebbe cambiare la sorte dell'intero dibattimento: giovedì il tribunale dovrà decidere ancora una volta se l'ex capo della Ddr dovrà ancora comparire in aula. Erich Honecker perde un giudice accusato spesso di parzialità anche in passato: negli Anni Ottanta Braeutigam era stato al centro di un'aspra polemica, quando si era scoperto che collaborava con uno pseudonimo a un giornale del gruppo conservatore «Springer». Le sue denunce del regime comunista, inoltre, erano sempre state molto aspre: troppo aspre, facevano notare i legali di Honecker, per consentirgli oggi un giudizio equo. Ma dopo l'ultima sorpresa, il più importante processo della storia federale assume contorni grotteschi, e sempre più sembra perdere di vista il suo obiettivo: la denuncia, e la punizione, delle violazioni del diritto lungo il Muro e la frontiera fra le due Germanie. Emanuele Novazìo
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