Saddam, trappola agli Usa sul 32° parallelo di Paolo Passarini

Saddam, trappola agli Usa sul 32° parallelo MEDIO ORIENTE Due ipotesi alla Casa Bianca: prepara una vendetta o vuole saggiare la fermezza di Clinton? Saddam, trappola agli Usa sul 32° parallelo // dittatore sta spostando missili anti-aereo nella zona proibita WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Teniamo i missili sotto osservazione. Siamo molto preoccupati e stiamo valutando le diverse opzioni a nostra disposizione». E' stato questo il secco commento del portavoce della Casa Bianca, Marlin Fitzwater, alla conferma, venuta dal Pentagono, che Saddam Hussein sta spostando missili anti-aerei sotto la zona «proibita» del 32° parallelo. Gli americani si chiedono se Saddam stia cercando di saggiare la loro determinazione in vista del cambio di Presidente, oppure prepari una rappresaglia per l'abbattimento, il 27 dicembre scorso, di un Mig-25 iracheno da parte di un F-16 americano. Il portavoce del Pentagono, Bob Hall, ha detto che, per il momento, non risulta che nessuno dei missili sovietici SA-2 e SA-3 dispiegati dagli iracheni abbia acceso i radar per tenere sotto controllo i movimenti degli aerei americani che pattugliano la «zona di non-volo», istituita nell'agosto scorso a Sud del 32° parallelo per proteggere le popolazioni sciite. «Sarebbe una cosa che non potremmo tollerare», ha avvertito Hall. Infatti, la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che autorizzò la costituzione della «no-fly zone» proibisce esplicitamente, oltre che ogni tipo di volo da parte degli iracheni, anche qualunque tentativo di monitoraggio degli aerei americani, inglesi e francesi che sorvolano la zona. Non c'è comunque alcun dubbio, come ha spiegato il portavoce del Pentagono, che «gli iracheni stanno muovendo dei missili in giro e che, adesso, i missili sono già lungo il 32° parallelo». Così come è altret¬ tanto certo che l'aviazione di Saddam ha violato ripetutamente l'interdizione a volare nella zona proibita. Soltanto nella giornata di domenica, sono state rilevate tre violazioni. Proprio una di queste violazioni condusse, due giorni dopo Natale, all'abbattimento del Mig-25. Il segretario per la Difesa, Dick Cheney, ha informato che la portaerei «Kitty Hawk», operativa nel Golfo Persico, si è posizionata in modo da poter tenere sotto stretto controllo qualunque cosa si muova nella regione meridionale dell'Iraq. «Sarebbe un grosso errore da parte di Saddam - ha dichiarato Cheney - pensare che il presidente-eletto Bill Clinton sarebbe meno determinato di George Bush nel pretendere da Saddam Hussein il pieno rispetto degli accordi che hanno concluso la Guerra del Golfo». Come sempre, ci si interroga sulle reali intenzioni del Presidente iracheno. Sta solo provocando per assorbire il colpo subito con l'abbattimento di un suo aereo? Tasta il terreno? Oppure prepara una risposta, accingendosi ad abbattere, a sua volta, un aereo americano? «Saddam Hussein sta saggiando qualcosa - ha dichiarato Bush -. Quello che non so è se sta mettendo alla prova me oppure il presidente Clinton». «Ma mi sembra in ogni caso chiaro - ha continuato - che non ha ancora afferrato il concetto. Sarebbe davvero una buona cosa se il popolo iracheno risolvesse il problema facendo quello che deve fare, cioè cacciare Saddam». Ma Saddam è sempre lì e molti esperti americani prevedono che le sue provocazioni si intensificheranno durante le prime settimane della presidenza Clinton». Paolo Passarini

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