Volevano la strage sul Lecce-Zurigo di Salvatore Gentile
Volevano la strage sul Lecce-Zurigo Volevano la strage sul Lecce-Zurigo Presi mandanti e sicari della Sacra Corona LECCE DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A un anno di distanza esatto, i magistrati leccesi sono convinti di aver individuato mandanti ed esecutori dell'attentato al treno Lecce-Zurigo compiuto la sera del 5 gennaio di dodici mesi fa. Solo per pochi minuti di differenza tra lo scoppio della potente bomba collocata sui binari e il passaggio dei convogli non ci fu una strage. Quel treno trasportava circa ottocento viaggiatori: per lo più studenti e lavoratori. Luogo dell'attentato un tratto ferroviario tra Lecce e Brindisi, dove i binari passano sotto un cavalcavia, nel territorio del piccolo comune di Surbo, paese di origine e di residenza del boss Angelo Vincenti, 45 anni, ritenuto uno dei mandanti. Come gli altri dieci presunti affiliati alla Sacra Corona Unita, (cinque dei quali già in carcere per precedenti reati) il Vincenti dovrà rispondere di pesanti accuse comprese quelle di strage e associazione a delinquere di stampo mafioso. All'alba di ieri è scattata l'operazione che oltre all'arresto del Vincenti ha fatto scattare le manette per l'altro mandante: Raffaele Gianfreda, 52 anni, di Lecce. Gli esecutori materiali degli attentati sarebbero Luca Picone, 21 anni, di Pescara, e Raffaele Riezzo, 23 anni, di Surbo. Il primo già in carcere per precedenti reati, il secondo è scomparso di recente, forse ucciso per un regolamento. Arrestati anche Giovanni Planari, 29 anni e Oronzo Persano, 35 anni, entrambi di Lecce. Le- ordinanze di arresto sono state notificate in carcere per Salvatore Rizzo, 41 anni di Castrignano del Capo (Lecce), Fulvio Rizzo, 26 anni di Lecce, ed i fratelli Remo e Bruno De Matteis di Merine (Lecce) rispettivamente di 44 e 38 anni. Gli investigato¬ ri sono alla ricerca dell'undicesimo uomo, attualmente «latitante». Il gruppo sarebbe responsabile anche dei due attentati dinamitardi compiuti tra novembre e dicembre 1991, obiettivo il Tribunale di Lecce. Gli attentati sarebbero stati decisi in una riunione svoltasi nell'autosalone del Persano verso la fine dell'estate 1991. Le bombe, secondo gli inquirenti, dovevano creare intimidazione ai magistrati e investiga- tori impegnati nella lotta alla criminalità organizzata. In una intervista a una tv locale Angelo Vincenti dichiarò in quel periodo che a suo parere gli autori degli attentati volevano soltanto dare «un avvertimento alle istituzioni», un segnale per far loro capire che «stavano commettendo alcune ingiustizie». Determinante il ruolo di alcuni «pentiti». Salvatore Gentile Da sinistra tre dei cinque arrestati per la tentata strage sul treno: Raffaele Gianfreda, Fulvio Rizzo e sopra Oronzo Persano
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