Althusser filosofo da buttare? di Mirella Serri

polemica. Esce l'autobiografia: il poeta salva l'uomo, distrugge il pensatore polemica. Esce l'autobiografia: il poeta salva l'uomo, distrugge il pensatore Althusser, filosofo da buttare? Fortini: Un marxista blindato triste essere Althusser e scrivere come la Macciocchi»: nel bilancio sulla vita e l'opera di Louis Althusser, il filosofo francese scomparso nel 1990, Franco Fortini non ha risparmiato, sul Sole-24 Ore di domenica scorsa, frasi ad effetto e giudizi severi. L'occasione gliela forniscono la traduzione italiana della autobiografia e la pubblicazione in Francia del primo volume di una biografia dedicata da Yann Moulier Boutang al filosofo di Per Marx e Leggere il Capitale. «Pessimo autobiografo ed ex stalinista». Fortini dichiara il proprio turbamento per il dramma del personaggio Althusser che, sofferente di una grave depressione, nel 1980 uccise la moglie Hélène, ma non rinuncia a fare una definitiva piazza pulita del «marxismo blindato» del filosofo, docente per oltre trent'anni all'Ecole Normale. «Accade che l'autobiografia di Althusser sia scritta malamente, senza nessun reale ripensamento della propria vicenda, nessuna vera pausa, come per stanchezza e nausea di depresso. Gli "altri" vi sono come macchiette approssimative e la stessa facinorosa conversativita pressappochistica investe la sua vicenda politica, i rapporti con il comunismo...». Nemmeno la follia salva la figura di Althusser. Al contrario, secondo Fortini, la confusione dei livelli, di quello più privato, delle fobie, delle ossessioni, dei suoi ricoveri in clinica e di quello legato all'attività pubblica di pensatore, di animatore della vita politica con la sua adesione ultradecennale al Pcf, è all'origine di molte ambiguità: «Che sia possibile dedurre, prò o contro, qualcosa sui concetti filosofici o sulle scelte in politica di Althusser a partire dalle sue depressioni ricorrenti, è peggio che ridicolo». La condanna senza appello va a colpire soprattutto le contaminazioni ideologiche alimentate dal «maestro». Benché dalla scuola di Althusser siano usciti alcuni dei più noti filosofi e mai- tres à penser francesi, come Foucault, Derrida, Debray, Macherey, il suo insegnamento seminò germi di autoritarismo, di connivenza nei confronti dello stalinismo. Tutto questo, oggi, emergerebbe con evidenza dall'autobiografia, dove «tutta la parte politica è reticente, miserabile e incomprensibile; egli può avere buone ragioni - afferma Fortini - per disprezzare gente come André Gluksmann e Bernard-Henri Lévy; ma non di parlare di "esagerazioni" per le denunce dei campi di lavoro sovietici. Dimenticare Althusser? Per Fortini dalle ceneri di quel pensiero non sembra possibile alcuna risurrezione. Ma proprio dall'area culturale dello scrittore arrivano voci di aperto dissenso. Rina Gagliardi, vicedirettore del manifesto, contrattacca: «Althusser esempio illustre di stalinismo? Non mi convince. Fortini commette un grave errore poiché identifica Althusser filosofo e politico. L'adesione del pensatore al Pcf si capisce solo tenendo conto della diversità tra la sinistra in Italia e quella in Francia, dove non esistevano molte alternative. O si era nel Pcf o in gruppuscoli che non contavano niente. E, poi, perché trascurare il contributo positivo da Althusser proprio alla cultura di sinistra? I suoi libri rappresenta¬ rono per più di una generazione la possibilità di gettare scompiglio nell'egemonia idealistica, con cui ci trovavamo a fare i conti ancora negli Anni Sessanta. Quel che rimane oggi di Althusser è proprio la fondazione di una cultura "materialistica" e non umanistica. In Italia Althusser era letto dagli anticrociani, da tutti coloro che volevano pensare in maniera diversa dallo storicismo e da Croce, Gramsci e Togliatti. Non è_iin merito da poco». Altrettanto determinato nel salvare Althusser dalla condanna è un filosofo, come Giacomo Marramao, assai lontano dalla scolastica marxista: «Credo di capire perché Fortini è così drastico e inclemente nei confronti di Althusser. Lui e Althusser sono due pensatori agli antipodi. Ma il pensatore francese ha i suoi meriti: ha contribuito a fondare un marxismo "rigorista", capace di recepire metodi e linguaggi solitamente estranei alla cultura marxista, come la linguistica, lo strutturalismo e la psicoanalisi lacaniana. Ha rappresentato uno shock culturale: in Italia per il conformismo storicista, in Francia per quello esistenzialista, per l'engagement di tipo sartriano. Cosa si può volere di più? Non me la sento di liquidare così un pensiero e una biografìa tragici». Ma Althusser trova alleati imprevedibili contro Fortini, e non solo a sinistra. A sua difesa si schiera anche Marcello Pera. «E' un teorico originale - afferma il filosofo della scienza - è stato profìcuamente utilizzato in settori della filosofia non marxisti. Ha influenzato per esempio lo studioso greco Aristides Baltas che ha condotto tramite concetti elaborati da Althusser un'indagine strutturalista della fisica. E' questo l'Althusser migliore: quello che per la sua bravura esce dai suoi stessi limiti e si conferma un pensatore ancora vivo». Mirella Serri «Niente affatto» rispondono dal «manifesto». Anche Marramao e Pera lo salvano: «Tanti meriti da non scordare» 1 Sopra: il filosofo Marcello Pera. Accanto: lo scrittore Franco Fortini. Nella foto grande: Louis Althusser, messo sotto accusa

Luoghi citati: Francia, Italia