Seconda condanna al compagno della principessa di Enrico Benedetto

Monaco, sequestrata per tre mesi la patente a Daniel Ducruet, l'uomo che ha avuto un figlio da Stefania Monaco, sequestrata per tre mesi la patente a Daniel Ducruet, l'uomo che ha avuto un figlio da Stefania Seconda condanna al compagno della principessa Due anni fa prese a schiaffi un automobilista dopo un incidente stradale Rischiava 5 mesi di carcere, nel dibattimento ha usato anche un falso teste PARIGI. Che Daniel Ducruet avesse il pestaggio facile lo testimoniavano le sue funzioni a Palazzo Grimaldi: gorilla delle principesse. Ma il compagno della principessa Stefania, e papà del piccolo Louis, mena volentieri le mani pure fuori servizio, senza lesinare foga sui malcapitati. Ieri ne ha risposto in tribunale. L'accusa: aver ferito nell'entroterra nizzardo per un banale litigio stradale il pastore Francis Clary. Rischiava grosso, Daniel Ducruet: cinque mesi in galera. Ma la sentenza è mite: solo dodici settimane senza patente. La condanna terrorizzava Stefania, mamma da poche settimane appena, non meno che Ranieri. Ducruet costituisce un aspirante genero fin troppo scandaloso per i natali plebei, l'attività lavorativa (guardaspalle, poi grossista di pesce), le disavventure familiari (anche il primo figlio, con Martine Malbouvier, era fuori dal matrimonio) e giudiziarie. L'episodio risale al 1990. Un giorno Ducruet si vede sbarrare la strada sulle alture che circondano Nizza dal veicolo di Francis Clary. Il diverbio è, dice il verdetto, consensuale. Responsabilità al 50% ciascuno, ma non pari conseguenze. Il pastore viene aggredito con estrema violenza. Lo picchia un maestro di arti marziali. Se ne accorgeranno i medici nel compilare la cartella clinica. Al povero monsieur Clary l'o¬ spedale riscontra: frattura nasale, traumi cranico-facciali multipli, piaghe e contusioni, labbra e sopracciglia tumefatte, occhio destro compromesso. Neppure un pugile brutalizzato sul ring vanta simili patologie. Ducruet sa che difficilmente i giudici archivieranno il caso per «legittima difesa». E allora, durante l'istruttoria, esibisce un testimone che lo scagionerebbe. Peccato si tratti di Martine Malbouvier. La deposizione è due volte fasulla. La giovane non poteva vedere nulla il giorno dell'incidente, trovandosi altrove. I legami con Ducruet la rendono in ogni caso inattendibile. Ma sull'uomo di Stefania pesa un altro fattaccio. Ancora a Nizza, il 2 febbraio '92 Daniel percorre il raccordo autostradale della litoranea. Con lui l'amico Alain Launois e Stefania. A un semaforo rosso, nuova disputa. Ne fa le spese un medico di Colle-sur-Loup. Daniel e Alain lo pestano duro. Sporgerà denuncia per lesioni. La principessa non testimonia: difendere il futuro babbo del suo primogenito - Louis - non è possibile visto che le sue reazioni appaiono inescusabili. Segue un congruo assegno, e la vittima rinuncia ad azioni legali. La giustizia, tuttavia, conserva traccia dell'incresciosa colluttazione. Se Ducruet ha pagato, vuol dire che era colpa sua. Quindi il tribunale non poteva ieri, in caso di sentenza sfavorevole, applicargli alcuna attenuante sulla pena. Malgrado la sentenza allontani il carcere, monsieur Stefania è malmesso. La paternità, le foto idilliache su «Paris Match», le promesse di un futuro meno manesco non bastano per farsi accettare a Monaco. E il Principato vive nuove inquietudini. Albert - l'erede rimane senza moglie, Caroline ha scelto il Midi e torna di rado alla Rocca, mentre Stefania pare sola, fragile, indecisa. Il muscoloso Ducruet, per cui stravede, confermerebbe la diagnosi: in lui ricerca solo dicono i maligni - effimera sicurezza. Quella sicurezza l'ha perduta con la morte di mamma Grace. Enrico Benedetto Il principe Ranieri di Monaco Foto di famiglia per Stefania, Danieli Ducruet e il piccolo Louis

Luoghi citati: Monaco, Nizza, Parigi