Egitto, guerra santa contro i cristiani di Foto Ap

Egitto, guerra santa contro i cristiani NORD AFRICA Attentato contro una chiesa, aspri scontri con feriti tra copti e musulmani Egitto, guerra santa contro i cristiani Ifondamentalisti si scatenano nel Sud: bombe e omicidi IL CAIRO. Gli estremisti musulmani in lotta per istaurare un regime integralista hanno risollevato la testa in Egitto dopo le massicce retate del mese scorso culminate in 700 arresti. In 24 ore nel Sud del Paese i fondamentalisti islamici hanno ucciso un esponente politico cristiano, ferito un commerciante e lanciato una bomba contro una chiesa. Ne sono nati scontri con la minoranza copta. L'assassinio di un impiegato comunale cristiano è avvenuto, come gli altri episodi, a Dairut. Verso le 10 di ieri gli hanno sparato mentre usciva di casa. L'uomo, Yitzhak Ibrahim Hana, 65 anni, è morto durante il trasporto all'ospedale. Quasi contemporaneamente altri integralisti lanciavano una bomba artigianale contro una farmacia poco distante, appartenente a un altro copto, Daniel Makar, di 35 anni. L'ordigno non è esploso e l'aggres- sore ha sparato ferendo leggermente al viso il farmacista. Il mancato omicida, Fathy Abdel Aziz, è stato arrestato nelle prime ore del pomeriggio. Un altro integralista ha scagliato una bomba contro la chiesa copta di Dairut, poi è fuggito sotto il fuoco dei due poliziotti di guardia. Altre due bombe sono state lanciate nel pomeriggio contro edifici di Dairut e della vicina Dairut Sherif. Da questi episodi sono seguiti scontri fra fondamentalisti e copti che hanno fatto due feriti gravi, entrambi raggiunti da colpi di arma da fuoco. La regione dell'Alto Egitto è una polveriera perché vi si tro¬ va una delle più forti minoranze cristiane del Paese ma è anche diventata, di recente, una roccaforte dell'integralismo islamico. L'anno scorso gli scontri inter-religiosi hanno fatto una sessantina di morti, quasi tutti copti, e anche i turisti occidentali hanno subito numerosi attacchi (due gli uccisi, ma in un'altra area del Paese). Un recente comunicato integralista li invita (minacciandoli) a stare alla larga dal Paese. Al Cairo nel quartiere Imababa, una delle roccaforti del fondamentalismo cairota, è giunta intanto notizia di un nuovo attentato, il secondo in un mese, contro un auto della polizia, nel corso del quale è rimasto ferito il conducente della vettura. Contemporaneamente il capo del distretto di polizia di Kasrel-Nil è stato raggiunto da una lettera minatoria nella quale si sollecita la chiusura immediata del palazzo dell'opera locale e del casinò, citando versetti del Corano che lo imporrebbero. Ieri al Cairo il pubblico ministero che si occupa dell'assassinio dello scrittore Farag Fouda ha annunciato di essere intenzionato a chiedere la condanna alla pena di morte per i 13 integralisti islamici coinvolti. Fouda, che aveva pubblicato una serie di articoli acrimoniosi contro il l'attivismo religioso islamico, restò vittima di un agguato terrorista mentre si recava nel suo ufficio. L'ondata integralista ha però prodotto degli anticorpi nei Paesi arabi. La lotta contro il terrorismo fondamentalista è al centro della decima sessione del consiglio dei ministri dell'Interno della Lega araba che si è aperta ieri a Tunisi sotto la presidenza del ministro tunisino Abdallah Kallel. «E' ora di distinguere tra i principi di tolleranza e moderazione della nostra religione e le perfide in¬ tenzioni che si celano dietro il sabotaggio e il terrorismo» ha detto il presidente tunisino Zin el-Abidin Ben Ali in un messaggio al consiglio, aggiungendo che è necessaria la massima cooperazione. I ministri arabi dovranno elaborare un piano quinquennale di cooperazione per la sicurezza e per combattere «infiltrazioni straniere». L'ondata integralista, alimentata in parte dall'Iran (Paese musulmano non arabo), è fonte di grandi preoccupazioni per la Lega araba. In Tunisia, dove il partito islamico Ennahdha è fuorilegge, il governo di Ben Ali ha identificato nell'estremismo religioso il nemico politico numero uno. Un inviato speciale del presidente egiziano Hosni Mubarak, che ha lodato «l'esperienza d'avanguardia della Tunisia nella lotta all'estremismo e ai movimenti terroristi». [e. st.] La Lega araba cerca una strategia per stroncare l'integralismo Il presidente egiziano Hosni Mubarak in prima linea nella lotta agli integralisti [foto ap]

Persone citate: Abdallah Kallel, Abdel Aziz, Ben Ali, Daniel Makar, Farag Fouda, Fouda, Hosni Mubarak, Yitzhak Ibrahim Hana