In duemila prigionieri sul treno

In duemila prigionieri sul treno 5 In duemila prigionieri sul treno 5 Vasto, per sfamari fatato aperto un supermarket DI GHIACCIO CHJETI. Un inferno di gelo e una spessa coltre di neve a dare a tutto il paesaggio lo stesso colore. Una bufera che, nella notte tra sabato e domenica, ha messo in ginocchio il traffico ferroviario nel basso Abruzzo e nel Molise. I guai maggiori si sono avuti alle stazioni (sono tre) di Vasto Marittima: due convogli (il 717 Milano-Lecce e il 721 Venezia-Lecce), e il loro carico di oltre duemila passeggeri, sono rimasti bloccati per ore e nella bella cittadina sull'Adriatico è stato il finimondo. «La neve ha incominciato a cadere nella notte - racconta il dirigente di Porto di Vasto, una delle tre stazioni - e poi, domenica mattina, s'è scatenata la bufera, con un vento che spazzava i mucchi di neve da una parte all'altra. Abbiamo fatto l'impossibile per liberare gli scambi. A complicare il tutto, poi, s'è guastato un locomotore ed è stata la paralisi». Il ritardo accumulato dai treni ha raggiunto le dodici ore. «Inoltre - spiega il ferroviere -, in questo tratto, la linea ha un solo binario ed essendosi fermato un convoglio si può ben immaginare che cosa sia capitato a tutti gli altri. Una tempesta così, del resto, non la vedevamo dal '56. E abbiamo anche avuto grosse difficoltà per venire qui, a far fronte all'emergenza. Molti di noi, me compreso, si sono fatti a piedi nove chilometri, in mezzo alla neve alta quaranta centimetri». I problemi più gravi si sono avuti in un'altra stazione, Vasto San Salvo. Qui ferrovieri e personale hanno dovuto fare i conti con circa duemila passeggeri stanchi, infreddoliti, affamati e inferociti, stretti nella morsa del maltempo e con l'evidente prospettiva di non poter ripartire prima di molte ore. «La situazione si sta sbloccando soltanto ora - ha spiegato, in serata, il capostazione - e l'ultimo treno, transitato verso le 18, aveva soltanto una settantina di minuti di ritardo. Ma per tutta la giornata è stato un vero disastro». Per venire incontro alle esigenze di una mole di viaggiatori assolutamente inattesa in una stazioncina di provincia, le autorità hanno fatto aprire un supermercato. «Il nostro piccolo bar - ha commentato il capostazione - non sarebbe di certo stato sufficiente. Abbiamo cercato di limitare i disagi, ma purtroppo a qualcuno non è bastato...». Episodi di intolleranza hanno infatti amareggiato la già difficile giornata e, all'insegna di un rabbioso quanto sterile «nevica, governo ladro!», un gruppetto di passeggeri ha preso a sassate i locali della stazione, mandando in frantumi alcuni vetri. «Possiamo comprendere il nervosismo che si accumula in queste circostanze - ha concluso il capotreno -, ma d'altra parte un posto come questo non è certo attrezzato per fronteggiare una simile calamità naturale. L'ultima, leggera nevicata, se ricordo bene, fu nel gennaio del 1987». Ma se l'esperienza insegna, può darsi che le Fs si premuniscano in futuro, con piccoli accorgimenti anche per località in riva al mare. «Può darsi - risponde scettico il ferroviere -, ma sinceramente ci credo poco». [d. dan.] Disagi anche sulle strade L'immagine si riferisce ad Ascoli Piceno nella cui zona l'abbondante nevicata di ieri ha bloccato diverse auto