Tradito da una raccomandazione di Emanuele Novazio
Tradito da una raccomandazione GERMANIA Jùrgen Moellemann, liberale, aveva aiutato un cugino della moglie Tradito da una raccomandazione Bonn, si dimette il ministro dell'Economia BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Travolto dallo scandalo delle «lettere di raccomandazione per un parente», e accusato di aver difeso interessi privati servendosi della sua carica, il ministro dell'Economia Jùrgen Moellemann si è dimesso. E' stato lui stesso ad annunciare il ritiro dal governo - dove occupava anche la carica di vicecancelliere - al termine di una tesa riunione della direzione del partito liberale. Ma da giorni, ormai, il suo destino pareva segnato: lo scandalo ha incrinato la credibilità del governo, e Moellemann era stato abbandonato da tutti. Sempre più numerose erano le voci che ne chiedevano l'uscita di scena, anche fra gli alleati di governo. Il cancelliere Kohl ha subito accettato le dimissioni. E' probabile che il cambio alla testa di uno dei ministeri chiave anticiperà il rimpasto, finora atteso per la fine di gennaio. La vicenda che rischia di segnare la fine politica di Moellemann - un politico ambizioso, a 47 anni in corsa anche per la segreteria liberale - è esplosa due settimane fa, con la pubblicazione su «Stern» di alcune lettere ufficiali firmate dall'ex ministro. Erano state indirizzate, due mesi prima, ai direttori di sette catene di supermercati. E chiedevano di tenere in considerazione l'uso di un gettone di plastica fabbricato da un cugino della moglie, peraltro non pre¬ sentato come tale: il gettone avrebbe potuto sostituire la moneta da un marco necessaria per usare il carrello per la spesa. Un affare da centinaia di milioni di marchi, se il suggerimento fosse stato accolto. Ma non sembra che le risposte dei supermercati siano state entusiaste: perché far pagare due marchi e mezzo un gettone, se si può ottenere lo stesso servizio con un marco, restituito peraltro all'uscita del supermercato? Alle critiche subito esplose, alle accuse di aver difeso interessi privati servendosi della sua carica pubblica, Moellemann ha risposto - fino a ieri di essere stato all'oscuro di tutto. «La lettera è stata scritta a mia insaputa da un collaborato¬ re», ha sempre sostenuto: su un foglio firmato in bianco nel caso servisse d'urgenza, in sua assenza. Ieri, la versione è cambiata. Moellemann ha riconosciuto di aver firmato le lettere, e di aver pensato di compiere un «gesto sociale», impegnandosi in favore di un prodotto fabbricato da lavoratori handicappati. Nelle lettere rivelate da «Stern», tuttavia, il ministro vantava «l'idea astuta» del gettone, ma non evocava lavoratori handicappati. «E' stato un errore», ha ammesso ieri, sostenendo però di «non vedere alcun motivo» di dimettersi: «Non ho commesso colpe gravi, le mie sono state soltanto negligenze». Ma la decisione di ritirarsi nasce «dalla consapevolezza che la permanenza alla guida del ministero avrebbe provocato inevitabili, dannose polemiche pubbliche». Per la sua sostituzione - che spetta ai liberali, secondo l'ac¬ cordo di governo - l'fdp pensa ad alcuni specialisti in problemi dell'ex Dar: Gùnther Rexrodt, numero due della «Treuhand», l'ente per la privatizzazione all'Est; Horst Rehberg, ministro dell'Economia in Sassonia-Anhalt, e Walter Hirche, che occupa la stessa carica nel Brandeburgo. Chiunque la occupi, sarà una poltrona rovente, considerate le difficoltà della ricostruzione nelle regioni orientali. Anche l'eredità è controversa: la gestione Moellemann - arrivato al ministero senza esperienza economica - è stata accompagnata da polemiche, critiche e qualche infortunio. Come quando minacciò le dimissioni se non fosse stata accolta la proposta di diminuire di 10 miliardi di marchi le sovvenzioni all'economia occidentale: il progetto non passò, ma lui decise di restare. Emanuele Novazio Il ministro Jùrgen Moellemann annuncia le sue dimissioni per lo scandalo della raccomandazione
Luoghi citati: Brandeburgo, Germania
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