Il Commissario taglia le «consulenze d'oro»

Comune '93, il bilancio dei risparmi Comune '93, il bilancio dei risparmi Il Commissario faglia le «consulenze d'oro» La scure su incarichi per 8 miliardi Azzerati pranzi, viaggi e convegni Stop alle consulenze d'oro. Sono quasi sparite dal bilancio firmato mercoledì sera dal Commissario, dando un marchio all'austerità municipale del 1993, anno davvero nuovo a Palazzo Civico. La maggiore azienda pubblica di Torino (seconda solo alla Fiat, se si considerano anche quelle private) affronta il periodo iniziato ieri con un imperativo che il Commissario prefettizio, dottor Riccardo Malpica, ha ereditato dalla vecchia giunta: risparmiare, tagliare spese superflue e non, avviando però opere (ad esempio tramite il varo del piano regolatore) che diano fiato alla difficile situazione occupazionale di Torino e Piemonte. Vento nuovo che soffia ovunque nel Palazzo. Soprattutto («Per dare l'esempio») nell'anticamera dell'ex sindaco, oggi occupata dallo staff del Commissario: dai capitoli di spesa è sparita la voce «Rappresentanza». Il colpo di spugna ha cancellato spese che, prima della riduzione già prevista dalla giunta Cattaneo, superavano il miliardo. Poi sotto la mannaia sono cadute le consulenze con un considerevole risparmio per le casse municipali: si ritorna ai 5 miliardi spesi nel 1992, mentre le previsioni della giunta superavano i 13 miliardi. Il numerò degli «incarichi esterni»"si è drasticamente ridimensionato. Via gli uomini con tessera di partito, stipendiati per affiancare e dare il loro contributo professionale al lavoro di tecnici e specialisti che dipendono direttamente dal Comune. Sono rimaste le consulenze «consumate», legate a progetti maturi o in fase di realizzazione. Sono cadute tutte quelle ipotizzate, in qualche caso - ammettono in Municipio - poco produttive, se non inutili. Il commissario ha tagliato, o rinviato a tempi che si sperano migliori (quando Torino avrà un nuovo sindaco, una giunta e un Consiglio eletti dai cittadini), numerosi incarichi legati ai Lavori pubblici, all'Urbanistica, alle Grandi opere. Ha dato dispiaceri ai settori Cultura e Giovani. Ha eliminato mostre e rassegne, il cui allestimento, in passato, era spesso delegato a studi e professionisti estranei al Comune, ma non alle forze politiche. Ha invece rilanciato sia Estate ragazzi, sia Settembre musica. La prima come iniziativa sociale considerata necessaria; la seconda come rassegna di «in- II CommissarioMalpica, mercoil bilancio per il Riccardo oledì, ha firmato 1993 dubbio valore», pensata a Torino quasi vent'anni fa e diventata nel tempo un «patrimonio culturale da non perdere», addirittura da non trascurare. Il bilancio, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, pareggia sulla cifra di 2003 miliardi, dei quali quasi la metà sarà assorbita dai 16 mila dipendenti municipali. «Sostanzialmente - ha detto il Commissario mercoledì al termine della riunione con gli uffici della Ragioneria - non ho modificato quanto aveva previsto la giunta il 30 novembre scorso». Dalle entrate tributarie il Comune ipotizza di incassare oltre 765 miliardi, compresa l'Ici che, al sei per mille, dovrebbe dare un gettito di 525 miliardi dei quali 280 andranno allo Stato. E' una previsione ottimistica, che sarà confermata soltanto se tutti i torinesi faranno il loro dovere. I contributi erariali (ossia il denaro che arriverà da Roma e dalla Regione) ammontano a 1024 miliardi. I proventi dei servizi erogati dal Comune dovrebbero dare alle casse municipali altri 230 miliardi. Gli introiti inferiori, rispetto alle previsioni per il 1992, si attestano a quota 48 miliardi e non a 150 come era stato denunciato dal Collegio dei revisori dei conti. Su quest'ultimo capitolo, però, la verifica definitiva arriverà soltanto entro maggio dagli uffici Imposte e Tasse. Nei prossimi cinque mesi, hanno promesso i dirigenti, la città sarà sottoposta alla cura degli «accertamenti fiscali», tendenti a scoprire gli evasori dell'Invim, dell'Iciap e i trentamila che non hanno ancora pagato la tassa per la raccolta dei rifiuti. A giorni nell'edificio di corso Vittorio Emanuele 8 dovrebbe prendere servizio la «task force» richiesta dal caporipartizione Gregorio Borsano: una quindicina di impiegati trasferiti da Palazzo civico. In maggioranza arrivano dalle segreterie di gruppi e assessori svuotate dalla crisi politica. Nel settore investimenti, il Commissario, d'accordo con la Ragioneria, ha previsto di finanziare opere per 1028 miliardi, destinati soprattutto al settore trasporti (metrò?), alla realizzazione del passante ferroviario, alla casa, alla scuola, alla manutenzione e messa a norma di fabbricati municipali. Giampiero Pavido Giuseppe Sangiorgio II Commissario Riccardo Malpica, mercoledì, ha firmato il bilancio per il 1993

Persone citate: Cattaneo, Giampiero Pavido, Gregorio Borsano, Riccardo Malpica, Vento

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Torino