E le discoteche piangono
E le discoteche piangono E le discoteche piangono In cassa un miliardo contro i 4 del '92 I primi a lamentarsi del '93 sono i titolari di discoteche. Hanno atteso il nuovo anno in locali semivuoti rispetto al tutto esaurito degli anni scorsi. Una nottata da dimenticare, con champagne razionato e conti in rosso. Descrivono un bilancio tragico: «Se a Capodanno '92 - dice il loro presidente, Enrico Cogerino l'incasso per gli esercenti degli spettacoli di intrattenimento e dei ristoranti fu di 4 miliardi, questa volta difficilmente si è superato il miliardo e mezzo». Il deficit è esclusivamente da ricercare nelle tasche dei proprietari e dei gestori delle discoteche. Attendevano il veglione per rimettere in quadro l'assetto economico e invece - con un calo di entrate tra il 35 e il 60 per cento, pur mantenendo inalterati i prezzi del '92 - hanno fatto un buco. Trenta locali su cento potrebbero essere costretti alla chiusura se nei prossimi mesi non riconquisteranno mercato. A Cogerino, che è anche vicepresidente dell'Epat, ieri sono arrivate tantissime telefonate. Tutte di protesta: discotecari contro ristoratori. «E io in mezzo» dice Cogerino. Perché? Che cosa è successo? «Certamente molti clienti - risponde - per la crisi economica hanno dovuto scegliere feste in casa o ritrovi popolari forse concessi con troppa disinvoltura dalle autorità comunali. Altri hanno approfittato del lungo ponte e della bella stagione per recarsi in località sciistiche. C'è neve e l'autostrada per il Fréjus ha avvicinato la montagna alla città. Ma a Capodanno si è verificato anche un fenomeno nuovo, una sorta di cannibalismo tra esercenti». Molti ristoranti (e alcuni alberghi con servizio di ristorazione) sono diventati concorrenti delle sale da ballo. «Anche loro hanno festeggiato il '93 - dice Cogerino - con le danze. Va bene la musica, ma non il ballo. Titolari e gestori hanno sostenuto spese enormi per adeguare i locali alle misure di sicurezza. I regolamenti di Torino sono all'a¬ vanguardia in Europa, purtroppo a causa della tragedia dello Statuto. Oggi le loro attività vanno tutelate. Non è possibile che un locale per cui c'è un'autorizzazione di ristorazione si improvvisi sala da ballo». Cogerino avverte che dovranno essere prese contromisure, che si chiederà alla commissione prefettizia di vigilanza di intervenire. Agli enti solleciterà una politica più attenta alla salvaguardia dell'intrattenimento danzante: «Nelle discoteche non c'è evasione fiscale e invece ci si appresta a rifilare un'altra stangata di imposte. Si preveda invece un regolamento affinché quest'attività sia concessa a chi ha i tit oli, magari iscrivendo gli esercenti in un albo professionale. E' il settore del terziario che in periodo di crisi ha dato più lavoro ai giovani». ir prossimo passo, minaccia Cogerino (riconoscendo la professionalità dei ristoratori che fanno bene il proprio mestiere), sarà la denuncia. [1. bor.j
Persone citate: Cogerino, Enrico Cogerino
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